Lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e Fondazione Compagnia di San Paolo organizzano a Torino una nuova edizione de Il Circolo dell’ECFR sulla visione dei cittadini europei su pandemia e guerra in Ucraina
L’UE è in grado di affrontare le nuove sfide e di plasmare l’ordine globale. Per riuscirci, tuttavia, gli europei dovranno migliorare la propria capacità di agire in modo coordinato e corale.
Gli Stati della regione MENA si stanno sempre più impegnando nella progettazione e produzione dei loro droni. L’UE dovrebbe rispondere investendo a sua volta in questa tecnologia e creando un sistema condiviso di responsabilità per l’uso di tali sistemi.
Lo spazio digitale è un teatro di scontro centrale nelle attuali lotte di potere globali. Per diventare un attore globale nella geopolitica della tecnologia, l’UE dovrebbe sviluppare una strategia di diplomazia digitale ambiziosa, che le consenta di tutelare i propri interessi, valori e reputazione in un mondo in cui la competizione geo-tecnologica sta crescendo progressivamente.
Gli europei rischiano di sviluppare un’eccessiva dipendenza dalla Cina rispetto alle tecnologie verdi necessarie per costruire l’economia del futuro, a basse emissioni di carbonio. Pertanto, dovrebbero adottare misure tese a ridurre la propria esposizione verso Pechino, pur riconoscendo la necessità di continuare a lavorare con i fornitori cinesi in alcuni ambiti.
Nel quadro della pandemia e della guerra, il Sentiment Compass valuta come sono cambiate le aspettative degli Stati membri dell’UE nei confronti dell’Unione. Per alimentare un sentimento europeo più forte, che agevoli l’Europa nell’affrontare le grosse sfide che si trova davanti, l’UE dovrebbe sfruttare il potere della cultura e la libertà degli organi di stampa.
Gli europei dovrebbero prestare maggiore attenzione all’aumento delle tensioni tra Marocco e Algeria. Un approccio europeo più equilibrato nei confronti di entrambi i Paesi potrebbe contribuire ad evitare l’instabilità nell’Africa nord-occidentale e nel Mediterraneo.
Quasi tutti gli Stati membri dell’UE sono esposti alle ricadute delle sanzioni occidentali contro la Russia sul mercato energetico. Per proteggere la propria sicurezza energetica e sostenere la transizione verde, questi dovrebbero quindi formare una nuova unione energetica.
L’UE ha dato una dimostrazione di solidarietà senza precedenti nel gestire il copioso ingresso di rifugiati ucraini nel proprio territorio. Ora dovrebbe cogliere questa opportunità per rivedere la propria politica comune in materia di asilo.
Gli europei possono assumere un ruolo significativo nel processo di riforma del settore di sicurezza libico se adottano una strategia e principi operativi condivisi
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