Stefan Meister citato su Il Foglio
Marco Valerio Lo Prete, su Il Foglio, cita Stefan Meister sulla politica estera tedesca verso la Russia
Marco Valerio Lo Prete, su Il Foglio, cita Stefan Meister sulla politica estera tedesca verso la Russia
Per Longitude, Pasquale Salzano, Vice President for International Governmental Affairs di ENI e Consigliere ECFR, parla di energia e Mediterraneo
Mosca sta rivedendo le regole ideologiche, geopolitiche ed economiche
La crisi ucraina mostra quanto sia ormai cambiata la politica di Berlino verso la Russia
Una spiegazione dell’inversione di marcia strategica dell’Armenia
Lettonia e Lituania hanno annunciato l’aumento delle spese militari, allineandole ai requisiti della Nato: due per cento del PIL entro il 2020. All'inizio di aprile, la NATO ha assicurato il sostegno ai membri orientali. L'Alleanza non ha escluso la predisposizione di basi militari permanenti nei paesi baltici e sta valutando l'invio di nuove truppe lungo i confini orientali.Altri paesi occidentali confinanti con la Russia, ossia Finlandia e Svezia, hanno invece optato per un approccio più cauto. L’ingerenza russa in Ucraina ha certamente provocato preoccupazione, ma i due paesi non hanno adottato misure concrete per cambiarela propria strategia militare.
Luca Landò, Direttore de L'Unità, cita Mark Leonard, Direttore di ECFR, su Europa, elezioni e euroscetticismo
“Dimmi che Ucraina vedi e ti dirò chi sei. La crisi ucraina è una variante politica del test delle macchie di Rorschach, non solo per gli individui, ma anche per gli stati. I risultati non sono incoraggianti per l'Occidente.”
Se l’UE non riuscirà a gestire la sfida russa, verrà vista come un attore di politica estera fallito. Qualunque siano le crisi istituzionali ed economiche interne, gli stati membri devono capire che questa è una situazione critica e che serve una reazione appropriata. Non ci sono più scuse. L’Ucraina, un paese geograficamente molto vicino con una popolazione di 45 milioni di abitanti, sta lottando per sopravvivere come stato sovrano.
Vista da Mosca, l'Europa divisa non è un interlocutore strategico