Malgrado la Crimea, Finlandia e Svezia ancora caute verso la NATO

Lettonia e Lituania hanno annunciato l’aumento delle spese militari, allineandole ai requisiti della Nato: due per cento del PIL entro il 2020. All'inizio di aprile, la NATO ha assicurato il sostegno ai   membri orientali. L'Alleanza non ha escluso la predisposizione di basi militari permanenti nei paesi baltici e sta valutando l'invio di nuove truppe lungo i confini orientali.Altri paesi occidentali confinanti con la Russia, ossia Finlandia e Svezia, hanno invece optato per un approccio più cauto. L’ingerenza russa in Ucraina ha certamente provocato preoccupazione, ma i due paesi non hanno adottato misure concrete per cambiarela propria strategia militare. 

 

Malgrado la Crimea, Finlandia e Svezia ancora caute verso la NATO

Suvi Turtiainen

I paesi baltici hanno espresso chiaramente la propria preoccupazione riguardo un’azione militare della Russia in Ucraina. Il passato da stati dell'Unione Sovietica ha lasciato in eredità ansie profonde a Lettonia, Lituania e Estonia. Ansie che sono state rivissute con l'annessione della Crimea.

 

Grazie a Dio, siamo membri della NATO“, ha detto il mese scorso il presidente lituano Dalia Grybauskaite

Lettonia e Lituania hanno annunciato l’aumento delle spese militari, allineandole ai requisiti della Nato: due per cento del PIL entro il 2020. All'inizio di aprile, la NATO ha assicurato il sostegno ai   membri orientali. L'Alleanza non ha escluso la predisposizione di basi militari permanenti nei paesi baltici e sta valutando l'invio di nuove truppe lungo i confini orientali.Altri paesi occidentali confinanti con la Russia, ossia Finlandia e Svezia, hanno invece optato per un approccio più cauto. L’ingerenza russa in Ucraina ha certamente provocato preoccupazione, ma i due paesi non hanno adottato misure concrete per cambiarela propria strategia militare.

Il ministro della Difesa finlandese Carl Haglund crede sia troppo prematuro tentare una valutazione dell’impatto che la crisi ucraina avrà sulla politica di difesa e di sicurezza finlandese. “Essa inciderà in qualche modo, ma resta da vedere in quale misura“, ha detto Haglund, intervistato dal quotidiano tedesco Die Welt. L'annessione della Crimea ha riscaldato il dibattito pubblico sulla possibile adesione alla NATO sia in Finlandia e in Svezia, i soli paesi nordici al di fuori dell'Alleanza.

I due stati baltici sono alleati della NATO per il programma di pace e collaborano attivamente, cooperando senza realmente farne parte. Per esempio, entrambi i paesi partecipano all'operazione ISAF, promossa dalla NATO in Afghanistan.

Secondo Haglund “l'ultima cosa che la Russia desidera è vedere i propri vicini aderire alla NATO.  Ironia della sorte, la crisi in corso ha sollevato una discussione riguardo la NATO sia in Finlandia che in Svezia e, di conseguenza, il sostegno alla NATO è aumentato”.Eppure, piuttosto che un’adesione alla NATO tout-court, una possibile opzione per la politica di sicurezza finlandese potrebbe essere il rafforzamento del partenariato militare con gli altri paesi scandinavi, attraverso la Cooperazione Nordica di Difesa NORDEFCO.

Inoltre, Finlandia e Svezia sostengono attivamente lo sviluppo della politica di sicurezza e di difesa comune dell'UE. Entrambi i paesi auspicano la creazione di forze armate comunitarie e contribuiscono alla presenza di soldati nella Repubblica Centrafricana, sotto forma di operazione militare a carattere europeo. Soprattutto per la Finlandia, l'adesione all’UE ha rappresentato un rifugio sicuro e il principale risultato politico dopo la Guerra Fredda. Ciò ha reso l'adesione alla NATO meno urgente. Oggi l'ostacolo principale per l'adesione alla NATO è la forte opposizione dei cittadini. Tale riluttanza impedisce alle forze politiche, anche quelle a favore della NATO, di promuovere apertamente l’adesione. Il rischio politico è semplicemente troppo alto.Nei sondaggi recenti, condotti in Finlandia dopo l'annessione della Crimea, il consenso pubblico rispetto all’adesione alla NATO rimane al di sotto del 25%. L'annessione della Crimea ha aumentato di poco il numero di cittadini a favore dell’adesione. In Svezia, il sostegno per l'adesione alla NATO è leggermente diminuito a marzo. Il sondaggio pubblicato dal quotidiano svedese SvenskaDagbladet mostra che solo il 31% degli svedesi vorrebbe vedere il proprio paese all’interno dell'alleanza militare occidentale. La metà degli svedesi preferisce rimanerne fuori.

L'anno scorso, il leader militare svedese Sverker Göranson, ha dichiarato che la Svezia non avrebbe potuto fronteggiare un'invasione militare per più di una settimana. La preoccupazione per la credibilità militare svedese ha aumentato il sostegno in favore della NATO, seppur leggermente. In aprile il National Audit Office ha pubblicato un rapporto allarmante, dichiarando che la Svezia non sarebbe in grado di difendersi in caso di aggressione militare.
L'aggressività russa in Ucraina e i segnali di debolezza militare della Svezia sarebbero validi argomenti per i politici pro-NATO, per iniziare a promuovere l’adesione sia in Finlandia che in Svezia.  Infatti, un recente sondaggio del sito di stampo conservatore Verkkouutiset ha mostrato che il 53% dei finlandesi potrebbe essere convinto a sostenere l'adesione alla NATO se la leadership del paese iniziasse a promuoverla.

Tuttavia, la riluttanza a partecipare a qualsiasi organizzazione militare è profondamente radicata nella storia dei due paesi. L'esito della Seconda Guerra Mondiale è stato molto diverso in Finlandia rispetto ai paesi Baltici. Durante la guerra la Finlandia ha combattuto contro l'Unione Sovietica, ma non è stata annessa, a differenza dei vicini Baltici. Durante la Guerra Fredda la Finlandia è stata costretta a rimanere neutrale perché il rapporto speciale con l'Unione Sovietica le impediva di aderire liberamente alle alleanze occidentali.

L’enfasi sulla neutralità è anche il motivo per cui gli svedesi preferiscono rimanere militarmente non schierati. “Neutralità” è spesso considerata la ragione per la quale la Svezia non ha avuto una guerra all’interno dei propri confini da 200 anni.

La Russia ha dichiarato di non voler vedere nessuno dei vicini occidentali, Ucraina o Finlandia, all’interno dell'Alleanza militare occidentale. La Russia ha dimostrato la capacità di innescare conflitti economici, minaccia che riguarda in particolare la Finlandia. Infatti la Russia è il primo partner commerciale del paese: il turismo russo, da solo, crea guadagni per più di un miliardo di euro all'anno.

Allora perché affondare la barca, se si ha un rapporto più o meno funzionale con il proprio vicino di casa, oltre tutto molto più grande e più complicato da gestire? Questa è la domanda che i finlandesi che diffidano della NATO continuano a farsi. In realtà, alcuni studiosi hanno dichiarato che l'Ucraina dovrebbe utilizzare la Finlandia come modello per i rapporti con la Russia, tesi sostenuta anche da Henry Kissinger: “La Finlandia non lascia dubbi circa la sua fiera indipendenza e collabora con l'Occidente nella maggior parte dei settori, ma evita accuratamente l’ostilità istituzionale verso la Russia“.

Tuttavia,la neutralitàstoricadella Svezia e dellaFinlandia è statasostanzialmenteabbandonataquando ipaesi hanno aderitoall'UE nel1995 e al programmadi Pace della NATO nel 1994. Permolti osservatori, l'adesione alla NATOsarebbe ilprossimo passo logiconel percorso di integrazione all’interno delleistituzioni occidentali.Una cosaè certa: la Finlandianon chiederà l'adesionesenza che lo faccia la Svezia eviceversa. A gennaioi leaderfinlandesi e svedesihanno deciso dimuoversidi pari passonella cooperazionecon la NATO. Seuno dei due paesi aderisse, sarebbe impossibileper l’altro rimanerne fuori.

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