Multilateral Matchmaker: il nuovo strumento per esplorare potenziali nuovi partner per l’Europa (riassunto)

Le coalizioni multilaterali sono sempre più importanti per combattere le sfide globali. L’Europa ha molti potenziali Paesi partner eleggibili – e non ancora coinvolti – ma per distinguersi deve assicurarsi che la sua offerta sia fondata sugli interessi di questi partner e sui propri.

Globe’s different angles show different countries. Part of the “Multilateral Matchmaker” tool at ECFR
  • Il giorno di San Valentino, ECFR lancia un nuovo strumento per sbloccare il potenziale delle relazioni multilaterali tra l’Unione Europea e i Paesi inesplorati di tutto il mondo.
  • Ora più che mai, gli europei hanno bisogno di nuovi partner per promuovere soluzioni multilaterali per i problemi globali.
  • Gli ideatori dello strumento incoraggiano i policymaker europei ad esplorare partenariati che vadano oltre le solite grandi e medie potenze.
  • Sono presentati dodici Paesi in quattro regioni del Sud Globale che coprirebbero potenziali partenariati nelle aree di policy relative a clima, sviluppo, tecnologia, commercio e sicurezza.

Gli europei trovano molto difficile riuscire a dare forma al loro ambiente geopolitico e ad essere notati globalmente. La crescente competizione tra potenze vecchie ed emergenti ha fatto sì che l’attrattiva relativa europea diminuisse e che le possibilità di cooperazione si restringessero. Ora più che mai, gli europei desiderano alleanze sullo scenario globale per promuovere soluzioni multilaterali ai problemi globali.

Per rispondere a questa necessità, lo European Council on Foreign Relations (ECFR) ha lanciato il Multilateral Matchmaker – un nuovo strumento per sbloccare il potenziale di relazioni più profonde tra Europa e Paesi che rimangono relativamente inesplorate in questi tempi di geopolitica poliamorosa.

Carla Hobbs, Rafael Loss, Jana Puglierin e Pawel Zerka, autori del report che segue, “Multilateral matchmaker: Esplorando i potenziali partner europei”, insieme al gruppo di co-autori, hanno condotto una ricerca per valutare e classificare più di 140 Paesi sulla base della loro compatibilità con gli interessi europei in cinque aree chiave: climasvilupposicurezzatecnologia e commercio. Attraverso analisi e calcoli meticolosi, sono giunti a 12 pretendenti promettenti: Cile, ColombiaGhana,  Indonesia, KazakihstanKenyaMalaysiaMessicoMaroccoNigeriaFilippine ed Emirati Arabi Uniti. Usando Multilateral Matchmaker, gli utenti possono “scorrere” tra queste compatibilità politiche e trovare il loro prossimo partner per una futura collaborazione, proprio come se stessero navigando tra i profili di un’app di incontri. Tuttavia, gli europei dovrebbero trattare i potenziali partner in maniera cauta quando entrano in questa vivace arena. Proprio come nelle questioni di cuore, questi devono assicurarsi che la loro offerta sia irresistibile per i potenziali pretendenti, che si trovano davanti una pletora di opzioni da scegliere, mescolare e abbinare.

Alcuni dei risultati principali nel report sono:

  • Il potenziale di molti Paesi in Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente per la cooperazione è sottorappresentato nel radar europeo. Tuttavia, questi Paesi del Sud Globale richiedono spesso di avere una voce maggiore nello scenario mondiale e una relazione più seria con l’Unione Europea. Gli europei devono riconoscere ciò, vedendo questi Paesi non solo come promettenti partner bilaterali, ma anche come potenziali alleati nell’affrontare le principali questioni multilaterali, dal clima al commercio alla governance di internet.
  • Gli europei devono segnalare di voler costruire relazioni nuove e sostanziali in modo da creare valore per entrambe le parti. Per costruire la credibilità dell’Europa, questi partenariati devono andare oltre i tradizionali programmi di aiuto e prestito, o la pura attenzione alle risorse naturali che molti di questi Paesi hanno da offrire. Invece, la cooperazione deve rafforzare la modernizzazione e la trasformazione economica, creando catene del valore e posti di lavoro, aiutando i Paesi a colmare il divario digitale e a giocare un ruolo più forte a livello regionale e globale.
  • Gli europei non dovrebbero illudersi di poter persuadere tutti questi Paesi a prendere le parti dell’Occidente nella competizione sistemica globale. Ognuno dei potenziali Paesi partner selezionati vede sé stesso come una potenza sovrana che vuole espandere il proprio spazio di manovra e determinare le proprie relazioni internazionali.
  • L’Europa deve dare risposta all’attuale divario di fiducia tra le parti più ricche e quelle più povere del mondo per portare avanti l’agenda multilaterale sul clima. Il cambiamento climatico è un esempio delle interdipendenze strategiche odierne. L’Europa deve migliorare la sua offerta, sia nei temi orizzontali, come l’accesso ai finanziamenti, il supporto alle infrastrutture e la cooperazione tecnologica, e attraverso misure individuali adattate alle esigenze di ognuno dei potenziali Paesi partner.
  • Sarà fondamentale attenuare le tensioni con i Paesi del Sud Globale sulle iniziative dell’UE in materia di commercio e clima, per lo più in merito al meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, mitigandone l’impatto per mezzo di partenariati inclusivi. Ciò getterà le basi affinché l’UE coinvolga questi partner nell’unire gli sforzi per riconciliare le politiche commerciali e climatiche ad un livello multilaterale.
  • La riforma dell’architettura finanziaria internazionale sarà una delle questioni multilaterali dominanti del 2024. I Paesi del Sud Globale si aspettano che l’Europa e il resto del mondo sviluppato mantengano gli impegni presi per aumentare i fondi per lo sviluppo e la lotta al cambiamento climatico, e che si muovano più velocemente nell’affrontare i debiti che gravano su molti Paesi a basso e medio reddito.
  • Ma i Paesi del Sud Globale non vogliono semplicemente più denaro, ma maggiore integrazione nei mercati di capitale e un ruolo più influente nel prendere le decisioni sulle strutture finanziarie globali. Il successo dell’Europa nel ricostruire i legami con il Sud Globale dipenderà dai risultati. Le speranze europee di creare un’offerta alternativa per i partner dello sviluppo sono compromesse da un eccesso di promesse e da processi lenti ed onerosi.
  • La cooperazione securitaria multilaterale rimane uno strumento prezioso per gli europei per stabilire e alimentare le interdipendenze strategiche. L’invasione su larga scala della Russia in Ucraina ha fatto sì che gli europei riconoscessero ed iniziassero ad affrontare le loro varie vulnerabilità. Le priorità UE non sono necessariamente condivise altrove. Nonostante ciò, nuovi partner possono aiutare l’Europa a promuovere i loro interessi e valori per la governance securitaria multilaterale, specialmente in due aree di importanza sempre maggiore: l’oceano e lo spazio.
  • Gli sforzi dell’Europa nel mantenere uno spazio internet aperto, libero, sicuro e accessibile beneficerebbero dal coordinamento potenziato con i partner che condividono una simile visione per la governance tecnologica. Gli europei dovrebbero impegnarsi con loro attraverso il sistema multilaterale per assicurare decisioni credibili e legittime sulla governance di internet e per evitare un’ulteriore frammentazione degli approcci.

Jana Puglierin, autrice a Direttrice dell’ufficio ECFR di Berlino ha detto:

“Il multilateralismo è in evoluzione. È tempo che gli europei pensino fuori dagli schemi e rivalutino i loro partenariati. Ci sono così tanti potenziali partner nel mondo, ma tendiamo a trascurarli quando si tratta delle nostre relazioni estere. Il nostro Multilateral Matchmaker incoraggia i responsabili politici europei a sbloccare nuove potenzialità e a costruire coalizioni multilaterali in tutto il mondo, rafforzando così il ruolo dell’Europa in un ordine mondiale in continua evoluzione”.

Puoi accedere al Multilateral Matchmaker qui.

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