European Sentiment Compass

Nel quadro della pandemia e della guerra, il Sentiment Compass valuta come sono cambiate le aspettative degli Stati membri dell’UE nei confronti dell’Unione. Per alimentare un sentimento europeo più forte, che agevoli l’Europa nell’affrontare le grosse sfide che si trova davanti, l’UE dovrebbe sfruttare il potere della cultura e la libertà degli organi di stampa

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  • Due gravi crisi – la pandemia e la guerra in Ucraina – hanno dato nuovo slancio al progetto di integrazione europea; ma ne hanno anche messo a dura prova l’orientamento.
  • L’Unione europea sta affrontando numerose sfide, dalla questione della sicurezza internazionale al cambiamento climatico, dalla migrazione al declino democratico.
  • I leader europei potrebbero essere tentati a fare dei compromessi, per esempio tra l’unità geopolitica dell’UE e il suo approccio di principio ai valori, tra la sovranità energetica e l’agenda verde, o ancora tra la solidarietà finanziaria e la stabilità economica.
  • Oltre a essere problemi che l’Europa deve affrontare, questi punti hanno il potenziale per posizionarsi al centro degli obiettivi dell’UE, che potrebbero essere ridefiniti nel contesto della guerra in Ucraina.
  • La libertà di stampa e un settore culturale attivo sono essenziali per alimentare il sentimento europeo – e, dunque, lo sono anche perché gli europei affrontino con successo queste sfide e definiscano l’orientamento dell’UE negli anni a venire.

Per comprendere il sentimento europeo all’inizio del 2022 e come questo potrebbe evolversi negli anni a venire, lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e la European Cultural Foundation (ECF) hanno condotto un nuovo studio in tutta l’UE. I 27 ricercatori associati di ECFR, uno per Stato membro, hanno analizzato le relazioni interne all’UE, il concetto di integrazione europea e l’attuale contesto politico.

A tal fine, hanno condotto interviste con i principali decisori politici ed esperti di politica, attingendo contemporaneamente a sondaggi d’opinione e altre fonti, per poi compilare un sondaggio a marzo 2022. Ciò ha permesso di operare un confronto tra i 27 Paesi membri in merito a tre grandi questioni:

  • Gli effetti della pandemia di Covid-19 sulla visione di ciascun Paese verso l’Europa;
  • La relazione tra queste visioni e le seguenti cruciali aree politiche: sicurezza internazionale, clima ed energia, solidarietà finanziaria, stato di diritto e migrazione;
  • La situazione degli attori culturali e dei media nei Paesi europei – e la loro capacità di creare un significato politico condiviso attorno agli eventi del mondo reale.

Lo European Sentiment Compass, a cura di Pawel Zerka, Policy Fellow di ECFR, cerca di definire la possibile utilità dell’idea di un sentimento europeo nella comprensione dei cittadini europei di oggi, e come questi dovrebbero approcciarsi alle sfide che il continente deve affrontare.

A livello politico, anche i governi degli Stati membri sembrano essere più positivi nei confronti dell’UE. Secondo la nostra ricerca, infatti, negli scorsi due anni nessun governo europeo ha assunto un orientamento più negativo verso il progetto europeo, mentre oltre la metà ha aumentato la propria propensione in merito.

L’invasione russa dell’Ucraina e il conseguente ritorno della guerra nel continente europeo hanno messo a dura prova l’UE. Questo sembrerebbe essere, dunque, un momento perfetto per consolidare il processo di rifondazione dell’Europa avviato nel 2019. L’UE ha l’opportunità unica di provare ai propri cittadini la propria abilità nel soddisfare le loro crescenti aspettative nei confronti del blocco europeo. In caso di successo, ciò avrebbe un grande impatto sul senso di appartenenza europeo. Tuttavia, ci sono molte cose che possono ancora andare storte.

Paradossalmente, con il riemergere della guerra in Europa, il tempo in cui l’UE era prima di tutto un progetto di pace potrebbe giungere al termine. Ciò apre una nuova fase, ma richiede anche una certa dose di creatività. In ambito di lotta al cambiamento climatico, difesa della libertà, dello stato di diritto e dei diritti umani, nonché nelle dimostrazioni di solidarietà reciproca, l’UE ha l’opportunità unica di provare agli occhi dei propri cittadini e al resto del mondo che l’Europa è molto di più di quanto si creda. Questa volta, però, la cultura dovrà essere posta al centro di questo sforzo.

Presentazione del nuovo Sentiment Compass a cura di ECFR :

In occasione dello #Europeday22 i risultati di questo progetto saranno presentati il 9 maggio ad Amsterdam da Pawel Zerka (Policy Fellow di ECFR) in un evento organizzato dalla European Cultural Foundation. Interverranno Peter Giesen (Commentatore sugli affari europei presso Volkskrant), Monica Sassatelli (Professoressa associata presso l’Università di Bologna) e Galyna Solovei (Facoltà di Relazioni Internazionali, National University of Kyiv-Mohyla Academy). La discussione sarà moderata da Isabelle Schwarz, Responsabile Advocacy presso la European Cultural Foundation.

Per partecipare all’evento è necessario registrarsi attraverso [email protected]. Ulteriori informazioni sull’evento e su come accedervi in live streaming sono disponibili qui.

Parigi il 12 maggioMehreen Khan (Times), Amélie Poinssot (Mediapart), Karolina Wigura (Kultural Liberalna) e André Wilkens (European Cultural Foundation) parleranno dei principali dilemmi politici che l’UE si trova ad affrontare sulla scia della pandemia da Covid-19 e della guerra russa in Ucraina. L’incontro sarà inaugurato da Garance Pineau, Chief of Staff di Clément Beaune (Ministro francese degli Affari europei).

L’evento sarà trasmesso anche in livestreaming. Ulteriori informazioni sull’evento e su come registrarsi si trovano qui.

Tra i risultati principali del Sentiment Compass:

  • Soltanto due tra i governi dei 27 Paesi membri dell’UE – Ungheria e Polonia – hanno un orientamento piuttosto negativo nei confronti dell’Europa. I restanti 25 variano tra posizioni ambivalenti e positive. In particolare, è stato riscontrato un atteggiamento molto positivo da parte di ben 15 governi, il che significa che al momento a prevalere all’interno dell’UE sono i governi molto favorevoli nei confronti dell’Europa.
  • A partire dall’inizio della pandemia, nessun governo UE ha assunto un atteggiamento più negativo rispetto al passato verso l’Europa. Infatti, quattro Paesi hanno registrato “un miglioramento significativo”, nove “qualche miglioramento”, mentre gli altri 14 sono rimasti costanti nelle proprie posizioni, rispondendo che “non è cambiato quasi niente”.
  • La politica di sicurezza internazionale sembra essere quella più promettente per migliorare l’atteggiamento dei Paesi verso l’Europa. I ricercatori di ECFR in 22 Stati membri hanno riferito che il miglioramento è “probabile” o “molto probabile”; solo un ricercatore (dalla Danimarca) sostiene che questo dossier potrebbe danneggiare l’atteggiamento del Paese nei confronti dell’Europa.
  • Al contrario, la politica climatica ed energetica è quella che potrebbe causare più danni rispetto alla visione dell’Europa dei Paesi UE27. I ricercatori di ECFR di otto Paesi membri hanno riferito che questa potrebbe “probabilmente danneggiare” l’atteggiamento nei propri Paesi nei confronti dell’Europa, e tale danno sarebbe maggiore di quello associato a questioni politiche come lo stato di diritto, la solidarietà finanziaria, la migrazione o la sicurezza internazionale. Allo stesso tempo, i ricercatori provenienti da sette Paesi membri hanno riscontrato che questo problema non dovrebbe avere ricadute, mentre in nove Paesi la questione sul clima e l’energia andrà “probabilmente a migliorare” l’atteggiamento verso l’Europa.
  • É interessante, invece, che siano solo rispettivamente due e cinque i Paesi in cui si ritiene che la solidarietà finanziaria e lo stato di diritto rappresentino una potenziale minaccia nell’approccio verso l’Europa.
  • Durante la pandemia da Covid-19, 24 Stati membri hanno registrato un impatto negativo temporaneo o durevole sul proprio settore culturale e creativo. Tuttavia, a causare tale declino non è stata soltanto la loro situazione finanziaria. Altri fattori determinanti sono stati la libertà di espressione culturale e il modo in cui le politiche culturali attuate dagli Stati membri dell’UE hanno promosso una narrativa spiccatamente nazionalista – come nel caso dell’Ungheria e, in misura minore, quello della Polonia.
  • All’interno dell’UE è stata registrata una forte correlazione tra la libertà di stampa e l’alfabetizzazione mediatica. Mentre la Danimarca, la Finlandia e l’Estonia sono i Paesi con il punteggio più alto in questo ambito, la Bulgaria, la Grecia, l’Ungheria e Malta restano molto indietro.

 Secondo Pawel Zerka, autore del Sentiment Compass:

Il momento storico in cui viviamo ha una connotazione profondamente culturale. In definitiva, con la guerra in Ucraina, gli europei si stanno ponendo una serie di interrogativi complessi, per esempio sui confini geografici dell’Europa e dell’UE, o sul ruolo della cultura (contrapposto a quello dell’economia e della geopolitica) nel definire il significato di ‘Europa’. L’Unione europea potrebbe trovarsi sul punto di raggiungere i limiti relativi a un processo di integrazione depoliticizzato, dal momento che ha continuato a implementare politiche e leggi senza però riconoscere o promuovere ciò che tiene culturalmente uniti gli europei.”

METODOLOGIA:

Questo studio è stato condotto grazie alla rete di ricerca di ECFR, che ha permesso di analizzare le visioni di tutti i singoli Paesi membri europei con 27 Ricercatori associati di ECFR i quali hanno analizzato la situazione politica nei loro Paesi, studiato sondaggi d’opinione e altre ricerche, intervistato i principali decisori politici ed esperti di politica. A marzo 2022, hanno compilato un sondaggio che ha permesso all’autore di operare un confronto tra i 27 Stati membri. Nelle loro analisi hanno attinto anche a fonti esterne.

DONATORE E PARTNER:

Lo European Sentiment Compass è un progetto congiunto tra lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e la European Cultural Foundation (ECF).

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.