Cresce l’euroscetticismo in Europa
Gli europei perdono fiduccia nell’Europa
L’euroscetticismo è ormai diffuso in Europa. Evidente la perdita di fiducia nel progetto europeo tra creditori e debitori, Paesi dell’eurozona, Paesi candidati, così come tra gli “opt-outs”. Ma cosa sta accadendo?
Nel nuovo policy memo di ECFR “The continent-wide rise of euroscepticism” i nostri esperti analizzano la situazione in 13 Stati membri, facendo un paragone tra l’analisi dell’Eurobarometro della primavera del 2007 “Standard Eurobarometer 67” e quella del novembre 2012 “Standard Eurobarometer 78”.
Lo studio mostra come la fiducia nell’Ue sia drammaticamente crollata in tutto il continente (grafico a seguire).
Il memo analizza Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Regno Unito.
Per quanto riguarda l’Italia, Silvia Francescon, Direttrice dell’Ufficio di Roma di ECFR, ha tuttavia rilevato come, nonostante il crescente euroscetticismo, gli italiani sembrano volere più Europa, si considerano cittadini europei e si identificano nell’Europa. Solo l’1%dei 10.321 italiani intervistati vogliono che il paese lasci l’Unione europea, e l’euro è considerato (anche se solo per il 31 %), il secondo traguardo più grande dell’Unione Europea dopo la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi. Le ultime elezioni hanno dimostrato come gli Italiani vogliano più Europa, un’Europa flessibile, più simmetrica, meno focalizzata sull’austerità e più su investimenti nell’economia reale.
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