Come l’Europa può tutelare il proprio potere economico dal mercato protetto cinese

L’UE ha urgente bisogno di includere il concetto e la realtà del “vantaggio del mercato interno protetto” nella propria visione della Cina

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  • Il mercato cinese, vasto ma protetto, ha permesso ad alcune aziende cinesi di acquisire una dimensione che fornisce loro vantaggi significativi per la competizione su altri mercati.
  • Queste aziende possono battere quelle europee in materia di prezzo tanto nell’UE quanto nel mondo, anche in settori chiave per il futuro europeo come economia e sicurezza, energia e telecomunicazioni.
  • L’UE ha urgente bisogno di includere il concetto e la realtà di questo “vantaggio del mercato interno protetto” nella propria visione della Cina.
  • L’Europa può difendere le proprie industrie adottando politiche integrate, lavorando con partner affini a livello mondiale e richiedendo l’apertura di alcuni settori protetti del mercato interno cinese.
  • L’UE dovrebbe impegnarsi per potenziare il proprio mercato unico – tanto come misura difensiva quanto per migliorare la propria sovranità strategica.

In un nuovo report, Agatha Kratz (Direttrice Associata presso Rhodium Group) e Janka Oertel (Direttrice del Programma Asia di ECFR) forniscono una panoramica delle caratteristiche chiave del vantaggio legato alla protezione del mercato interno cinese, sottolineano come questo vantaggio si esplichi in tre settori industriali in Cina, e delineano alcune strade che l’UE potrebbe intraprendere per rispondere a questa sfida.

Il vantaggio dato dalla protezione del mercato interno cinese in una serie di settori potrebbe mettere a dura prova i concorrenti dell’UE, ridurre le loro prospettive di reddito e quote di mercato globale. Tre settori sono particolarmente esplicativi delle implicazioni potenzialmente severe date dalla protezione del mercato interno cinese per i concorrenti europei e le imprese cinesi:

  • Energia solare: ufficialmente, la Cina incoraggia la partecipazione straniera nel settore fotovoltaico. Tuttavia, l’attività estera è limitata da una forte preferenza informale per gli attori locali negli appalti pubblici, che ha portato le imprese nazionali a detenere una quota di mercato pari a quasi il 100%. Le grandi imprese cinesi sono state in grado di produrre a costi estremamente bassi e di acquisire rapidamente quote di mercato a livello mondiale, con effetti drastici sulle imprese europee del settore.
  • Apparecchiature di telecomunicazione: il mercato cinese delle apparecchiature di telecomunicazione è il più grande al mondo. Tuttavia, la Cina consente solo una partecipazione limitata da parte di operatori stranieri: il governo ha emesso una guida informale per gli operatori di telecomunicazioni statali cinesi al fine di allocare non meno del 70% degli ordini 4G a Huawei e ZTE. Ciò crea vantaggi per i leader cinesi nel settore delle apparecchiature di telecomunicazione non solo nelle economie emergenti, ma anche nel mercato europeo.
  • Materiale rotabile ferroviario: il mercato ferroviario cinese rimane in gran parte chiuso alla partecipazione straniera. Gli investitori stranieri sono ufficialmente autorizzati ad operare in Cina; tuttavia, il principale produttore cinese di materiale rotabile, il CRRC, detiene l’86% del volume totale del mercato del materiale rotabile in Cina e quasi il 100 % del mercato del materiale rotabile ad alta velocità. Ciò dipende da una forte preferenza informale per gli operatori locali da parte del principale operatore ferroviario cinese nonché maggiore acquirente di attrezzature, China Railway. Sebbene non sia ancora così drastico come nei settori dell’energia solare e delle telecomunicazioni, l’effetto della protezione del mercato interno sugli operatori europei potrebbe essere significativo nel lungo periodo, soprattutto nei mercati terzi.

Il vantaggio dato dalla protezione del mercato interno cinese potrebbe favorire un trasferimento artificiale di ricavi e profitti dall’Europa alla Cina, con rischi significativi per le imprese europee. Il report offre alcune indicazioni per affrontare questo problema:

  • Sollecitare una maggiore e più completa apertura del mercato da parte della Cina: nei negoziati per l’accordo di investimento (CAI), la Commissione UE ha garantito aperture in una serie di settori, tra cui alcuni ambiti in cui è probabile che emerga il vantaggio dato dalla protezione del mercato interno, come i veicoli a nuova alimentazione energetica. Se il CAI resisterà nonostante l’attuale tensione nelle relazioni bilaterali, la Commissione dovrà monitorare da vicino l’attuazione degli impegni da parte della Cina, per garantire che le imprese europee ne traggano beneficio.
  • Proteggere e far progredire la competitività e il potere di mercato dell’Europa: negli ultimi cinque anni l’UE ha investito nello sviluppo dei propri strumenti per affrontare le distorsioni legate alla Cina che si riversano sul mercato europeo. Nessuno di questi strumenti è specificamente modellato sul vantaggio dato dalla protezione del mercato interno cinese. Tuttavia, alcuni di questi strumenti potrebbero essere facilmente mobilitati per gestire gli effetti di questo vantaggio sul mercato e sulle aziende europee.
  • Giocare d’attacco: in quei settori che hanno maggiore rilevanza strategica per la resilienza economica dell’Europa (e solo in quelli), i decisori politici potrebbero propendere per compensare temporaneamente il costo del vantaggio interno cinese per le imprese europee. Tale progetto dovrebbe essere portato avanti in stretto coordinamento con gli alleati e i partner al di là dell’Atlantico e nella regione indopacifica.
  • Perfezionare il mercato unico: molte barriere all’interno del mercato europeo – quali normative, frammentazione del mercato e problemi linguistici – rendono difficile o impossibile per le imprese europee raggiungere la portata dei loro concorrenti in Cina. Affrontare queste barriere si rivela allora fondamentale per mantenere la competitività delle imprese europee. Il rafforzamento del mercato unico europeo rappresenterebbe dunque un importante contributo per gestire la questione. Sarebbe un passo proattivo verso il rafforzamento dell’influenza e dell’autonomia strategica europea.

Secondo Agatha Kratz, “Comprendere meglio l’impatto delle barriere cinesi alla concorrenza estera sull’industria europea è fondamentale per un’efficace definizione delle politiche e per preservare la competitività europea nei settori del futuro“.

Secondo Janka Oertel, “Nel corso degli anni, l’Europa si è  fortemente concentrata sull’assicurarsi accesso al mercato cinese, ma non sembra che le condizioni di mercato per le aziende europee stiano migliorando. Ora non si tratta più solo di garantire condizioni di parità a livello bilaterale, ma di sostenere la capacità di competere con gli attori cinesi su scala globale, ove comprendere il vantaggio dato dalla protezione del mercato interno è una parte cruciale per trovare una risposta adeguata”.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.