Un’occasione di crescita: Come il Green Deal europeo può rafforzare il sistema economico di Africa ed Europa

Le fiorenti economie dell’innovazione africane offrono enormi opportunità per il continente e per l’Europa, che cerca di affrontare la crisi climatica e di reagire al programma cinese di connettività, la BRI

European Commission President, Ursula Von Der Leyen, stands next to Moussa Faki Mahamat, Chairperson of the Africa Union Commission, after their meeting in Addis Ababa, Ethiopia December 7, 2019. REUTERS/Tiksa Negeri || Nur für redaktionelle Verwendung
©
Testo integrale disponibile in
  • In buona parte dell’Africa, la crescita è guidata da “ecosistemi innovativi basati sull’energia verde,” che creano nuove industrie e servizi attraverso la combinazione di telecomunicazioni, piattaforme digitali, energia solare e Internet delle cose.
  • Aziende e Stati europei rischiano di perdere opportunità di business e influenza politica se non riescono a integrare i propri servizi e infrastrutture all’interno di questi ecosistemi emergenti. 
  • Qualora gli europei non abbraccino questa traiettoria di crescita, la Cina e altri rivali economici e geopolitici diventeranno i principali partner degli Stati africani.
  • L’UE può essere un partner primario nell’implementazione della rete 5G e nella produzione di energia solare off-grid e di veicoli elettrici; può contribuire a fornire un sistema di regolamentazione dei dati di eccellenza e sostenere la costruzione di data center. 
  • Gli europei dovrebbero lavorare in joint venture con le aziende africane e operare con le aziende europee di diversi settori. 
  • L’UE dovrebbe integrare il Global Gateway con il Green Deal europeo. Ciò massimizzerebbe l’impatto dell’UE sulle infrastrutture e contribuirebbe ad alleviare le preoccupazioni dei governi africani circa la politica climatica europea.

Il nuovo e rafforzato impegno economico globale con l’Africa dello scorso decennio ha portato a tassi di crescita senza precedenti in diversi Paesi dell’Africa subsahariana. L’Africa è il mercato finale in più rapida crescita per una gamma sempre più ampia di prodotti. Ciò significa che non produce solo prodotti da esportare, ma ospita anche importanti mercati di consumatori, che sono scarsamente forniti e destinati a espandersi velocemente.

Gran parte di questa crescita è alimentata da ecosistemi innovativi di energia verde che stanno emergendo nell’Africa Subsahariana, e che già stanno definendo la futura traiettoria di crescita economica nel continente. Questi ecosistemi innovativi combinano tecnologie digitali all’avanguardia e telecomunicazioni con tecnologie legate all’energia rinnovabile.

Gli europei hanno l’opportunità di fare parte di tutto questo e di contribuire a promuovere la crescita economica rafforzando i legami geopolitici con i governi e le imprese in tutto il continente. Ma, per raggiungere questo obiettivo, dovranno fornire investimenti e altri tipi di sostegno che facciano davvero la differenza per la traiettoria di crescita africana.

Nel nuovo policy brief “Gateway to growth: How the European Green Deal can strengthen Africa’s and Europe’s economies, pubblicato a un mese dal summit EU-Africa, Michael Tanchum illustra come l’UE possa essere un partner primario per l’Africa in diversi settori. L’analisi offre nuovi casi studio di aziende europee – come Siemens, Volkswagen, Orange, Ericsson, Nokia, Nopea Ride by EkoRent e molte altre – che lavorano in Africa in ambito di energia verde.

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)La posizione di mercato dell’Europa negli ecosistemi africani di innovazione energetica green di prossima generazione sarà influenzata dal livello di partecipazione delle aziende europee alla transizione dell’Africa Subsahariana verso la piena copertura 4G e 5G. Se gli europei non saranno coinvolti nell’ implementazione della rete 4G e 5G in Africa, sarà più difficile per le loro aziende lavorare nell’ambito dell’innovazione in altri settori a livello africano.
  • Mobile banking ed energia solare: La diffusione di ICT in grado di supportare reti mobili con maggiore capacità e copertura geografica ha contribuito a guidare lo sviluppo di altri settori, compreso il mobile banking. L’aumento della produzione locale di energia solare è stato, a sua volta, facilitato dal maggiore accesso alla rete mobile e dalla conseguente capacità dei servizi finanziari online di creare mercati di consumo estendendo il credito a coloro che in precedenza non vi avevano accesso.
  • Data center: Il progresso digitale della regione sta creando gravi vulnerabilità, poiché l’Africa Subsahariana non dispone di regolamenti completi sui dati Internet e sulla privacy. All’inizio di quest’anno, l’OCSE ha rilevato che solo 28 Paesi africani avevano emanato una legislazione completa sulla protezione dei dati personali e solo 11 avevano adottato leggi significative sulla criminalità informatica. Il funzionamento e la titolarità dei centri di archiviazione dati nell’Africa Subsahariana sono fondamentali per la sovranità e la sicurezza digitale della regione.
  • Veicoli elettrici: Mentre l’uso dei veicoli aumenta nel continente, i governi africani e le aziende automobilistiche multinazionali stanno valutando la possibilità di superare lo step dei veicoli con motore a combustione interna e passare direttamente alla produzione di veicoli elettrici. Per i governi africani, l’adozione di veicoli elettrici è già un imperativo urgente a livello economico e ambientale.

E’ evidente che gli investimenti europei nella produzione a valore aggiunto attraverso joint-venture avranno successo nella regione se avverranno in cooperazione con gli ecosistemi di innovazione locali. A tal fine, è fondamentale che l’UE e i membri UE del G7 allineino le proprie strategie a questa priorità.

Raccomandazioni chiave per i decisori politici europei

  • Incoraggiare la cooperazione europea verso gli investimenti in Africa: Un partenariato pubblico-privato efficace richiede un’ampiezza sufficiente. Per eguagliare – ma non imitare – la portata delle iniziative cinesi, gli attori del settore privato europeo dovranno cooperare tra loro.
  • Promuovere l’energia solare: I programmi di investimento del Green Deal europeo dovrebbero incentivare una cooperazione coordinata tra le società europee nell’ambito dell’energia e delle ICT per investire nella produzione locale di pannelli solari in Africa. Ciò incoraggerà ulteriormente l’adozione dell’energia solare sotto forma di impianti solari su scala industriale e contribuirà a far sì che le reti elettriche nazionali intraprendano la decarbonizzazione.
  • Partecipare ai passi avanti in ambito di telecomunicazioni: la posizione di mercato dell’Europa negli ecosistemi africani di innovazione energetica green di prossima generazione dipenderà dal livello di partecipazione europea alla transizione dell’Africa Subsahariana alla copertura 4G completa e alla copertura 5G.
  • Promuovere i veicoli elettrici: il pacchetto Fit for 55 del Green Deal europeo di luglio 2021 mira ad una riduzione del 55% delle emissioni di carbonio da parte dell’UE. Prevede che tutte le nuove auto vendute nell’UE abbiano zero emissioni di scarico entro il 2035. Considerando che gli ecosistemi africani dell’innovazione contribuiscono a stimolare l’adozione di veicoli elettrici e che la produzione locale di tali veicoli sta iniziando a crescere, il Green Deal europeo può diventare il motore organizzativo e di investimento per la transizione dell’Africa Subsahariana verso una mobilità a basse emissioni di carbonio.
  • Sostenere i data center: La Commissione europea dovrebbe legare la propria Cybersecurity Strategy e la propria direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi a sostegno dello sviluppo delle ICT in Africa. La Commissione europea può fornire consulenza e sostegno diretto per migliorare la sicurezza e il controllo sovrano sui dati.

Secondo Michael Tanchum“Basandosi sulla propria agenda geopolitica per il Green Deal europeo e unendola all’iniziativa del Global Gateway, l’UE potrebbe avvicinarsi ulteriormente al proprio obiettivo di diventare un partner “smart” per l’Africa”.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.