Society Max: come l’Europa dovrebbe aiutare i siriani contro Assad e coronavirus

Aiutare i siriani e ciò che rimane della società civile indipendente a sopravvivere è vitale per il futuro della Siria e nell’interesse dell’Europa

Immagine di Delil Souleiman/AFP
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La situazione in Siria continua a peggiorare, un’osservazione fatta innumerevoli volte negli ultimi nove anni di brutale conflitto. Tuttavia le continue sofferenze del popolo – che potrebbero aggravarsi con una possibile diffusione di covid-19 – e l’impatto sugli interessi europei dovrebbero portare a un’intensa riflessione in Europa.

Oltre all'imperativo morale di aiutare il popolo siriano, l'interesse principale dell'Europa in Siria è ripristinare la stabilità, fermando così l'afflusso di rifugiati verso le proprie coste e bloccando il terrorismo nei propri territori. La stabilità in Siria potrebbe anche permettere ai rifugiati di tornare dall'Europa e da altre parti del Medio Oriente. La stabilità dipende dal saper affrontare le cause all’origine di un conflitto di cui Assad è il principale responsabile, avendo condotto una campagna militare che ha lasciato la Siria devastata causando la morte di 500.000 persone.

Il nuovo policy brief a cura di Julien Barnes-Dacey sostiene che la campagna di “massima pressione” di Washington contro il regime di Assad non solo non avrà gli effetti desiderati, ma danneggerà anche chi ha più bisogno di aiuto, cioè il popolo siriano che cerca di ricostruirsi un minimo di indipendenza dal regime in Siria.

L'Europa dovrebbe agire con un approccio “society max”. Questa nuova strategia riconosce come Assad sia la causa dei problemi della Siria e tenta di portare gli aiuti direttamente al popolo siriano sul territorio. È importante sottolineare come i governi europei possano raggiungere questo obiettivo a un costo politico accettabile, sostenendo inoltre la tanto necessaria unità europea sulla Siria.

I punti principali:

Dopo nove anni di conflitto, gli Stati Uniti stanno organizzando una campagna di “massima pressione” contro la Siria, con l'obiettivo di far crollare il regime. Con Assad che ha effettivamente vinto la guerra, è improbabile che cada sotto la pressione economica degli Stati Uniti.

Assad è responsabile della rovina della Siria, ma la strategia statunitense metterà il Paese ulteriormente in ginocchio, soprattutto con l'incombere del coronavirus, e non garantirà una transizione.

I governi europei dovrebbero puntare su una strategia a più lungo termine incentrata sulla protezione delle forze sociali ancora in piedi che possono aiutare la costruzione di un futuro migliore allineato agli interessi europei.

Nonostante l'imprevedibilità dell'amministrazione Trump, convincere gli Stati Uniti a seguire questa strada non è impossibile; gli europei dovrebbero cercare di persuadere Washington ad ampliare il proprio sostegno alla società.

Un approccio “society max” in Siria sarebbe composto da diversi filoni. Per attuarlo, i governi europei dovrebbero:

Incrementare l’assistenza di tipo “humanitarian plus”, cioè quel sostegno che va al di là del puro aiuto umanitario e che incoraggia la ripresa anticipata, gli aiuti allo sviluppo e la fornitura di servizi essenziali. Il covid-19 rafforzerà l'urgenza di questo modello di assistenza.

Indirizzare il sostegno direttamente verso i siriani nel Paese. Gli europei dovrebbero fornire con cautela una maggiore assistenza ai siriani sul territorio – sia attraverso un sostegno finanziario diretto o un impegno digitale volto a trasmettere competenze e capacità di sostegno – per contribuire al consolidamento della resilienza della società.

Ampliare e garantire un'attuazione efficiente delle esenzioni dalle sanzioni dell'UE. Dovrebbe esserci un rinnovato impegno, guidata dall'UE per conto degli Stati membri, per garantire che le sanzioni UE siano correttamente applicate e che le esenzioni umanitarie siano rispettate.

Posizionare meglio il sostegno europeo in Siria. Bisogna riconsiderare il fatto che il sostegno al Paese legittima Assad. Un impegno politico su larga scala con Assad non dovrebbe certamente essere accettato senza misure contraccambiate, ma un impegno attento su un livello inferiore va a vantaggio sia degli interessi dell'UE che dei comuni siriani.

Tracciare apertamente un possibile percorso basato sul principio “more for more”. L'approccio “society max”, volto a rafforzare la resilienza della società siriana, dovrebbe essere accompagnato da un maggiore impegno europeo, che garantisca i risultati ottenuti, attraverso negoziati di alto livello basati sul principio di “more for more”.

La strategia “society max” consoliderà quelle forze in Siria che ancora si ritrovano sotto l’oppressione di Assad. Aiutare questi individui e ciò che rimane della società civile indipendente a sopravvivere è vitale per il futuro della Siria e interamente nell'interesse dell'Europa.

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