Road to nowhere: Why Europe’s border externalisation is a dead end (riassunto)
Gli europei dovrebbero rinunciare a porre il controllo delle loro frontiere nelle mani degli Stati del Mediterraneo meridionale. Dovrebbero invece perseguire misure che leghino l’imperativo a breve termine di ridurre la migrazione irregolare a strategie a lungo termine che riducano la necessità di migrare
- La migrazione nel Mediterraneo rappresenta un fattore di crisi per l’Europa da decenni. La rotta del Mediterraneo centrale, che conduce i migranti dalla Libia e dalla Tunisia all’Italia e a Malta, è diventata la rotta più attiva. Si tratta anche della tratta più pericolosa per i migranti che raggiungono le coste europee.
- La politica migratoria europea inquadra la migrazione come una minaccia per la sicurezza e si concentra sull’esternalizzazione dei confini europei verso gli Stati del Mediterraneo meridionale, soprattutto dopo la crisi migratoria del 2015.
- Questo approccio però non è privo di conseguenze sulle relazioni dell’UE e degli Stati membri con il loro vicinato meridionale. Inoltre, rischia di ostacolare il perseguimento degli interessi strategici nella regione e progressivamente sminuisce la reputazione dell’UE come potenza basata sui valori.
- L’esternalizzazione delle frontiere in realtà non è riuscita a prevenire una nuova ondata di migrazione irregolare sulla rotta del Mediterraneo centrale dal 2020. Al contrario, le politiche europee di esternalizzazione hanno probabilmente contribuito a questa nuova crisi.
- Gli europei non dovrebbero lasciare il controllo dei loro confini ai signori della guerra e agli autocrati in Libia e Tunisia. Dovrebbero invece concentrarsi maggiormente su misure che leghino il legittimo imperativo a breve termine di apparire in controllo della migrazione con iniziative a più lungo termine che riducano la necessità di migrare.
Il nuovo policy brief di ECFR, curato da Lorena Stella Martini e Tarek Megerisi, prende in esame il caso di studio della rotta del Mediterraneo centrale per analizzare le politiche europee di esternalizzazione. Visto il numero ridotto di arrivi a Malta, l’analisi si concentra principalmente sulla migrazione verso l’Italia. Il brief delinea le scelte politiche europee che hanno portato a un restringimento dello spazio per le politiche migratorie, mettendo in luce i limiti dell’esternalizzazione attraverso un’analisi delle dinamiche che spingono l’attuale ondata migratoria nel Mediterraneo centrale. Sono prese in esame inoltre le conseguenze dell’esternalizzazione in Libia e Tunisia, nonché gli interessi europei in tali Stati e oltre.
ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.