Alone together: La guerra in Ucraina e le relazioni Russia-Iran (riassunto)

La guerra in Ucraina ha portato a livelli di cooperazione tra Russia e Iran mai visti prima. Il rinnovato legame rappresenta una minaccia diretta ai Paesi europei, che dovrebbero attivarsi adesso per attenuarne le criticità.

Russian President Vladimir Putin, left, and Iranian President Ebrahim Raisi pose for a photo prior to their talks at the Saadabad palace, in Tehran, Iran, Iran, Tuesday, July 19, 2022. (Sergei Savostyanov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Il Presidente russo Vladimir Putin, sulla sinistra, e il Presidente Iraniano Ebrahim Raisi, sulla destra, posano per una foto prima del loro dialogo al Palazzo Saadabad, a Teheran, Iran
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  • La guerra in Ucraina ha portato a livelli di cooperazione militare, economica e politica tra Russia e Iran mai visti prima.  
  • L’aumento di un sentimento antioccidentale a Mosca e Teheran rivela come questa cooperazione, nonostante le differenze tra i due Paesi, sia destinata a proseguire ed intensificarsi. 
  • Il rinnovato legame tra Russia e Iran è una minaccia diretta all’UE e ai Paesi europei. Questa situazione rischia di prolungare la guerra in Ucraina, contribuire a potenziare le capacità nucleari dell’Iran e destabilizzare il Medio Oriente, nonché compromettere l’influenza occidentale nelle istituzioni di governance globale. 
  • I governi europei dovrebbero attivarsi per attenuare le criticità della questione attraverso pressioni calibrate ed azione diplomatica.  

Un nuovo policy brief dello European Council on Foreign Relations (ECFR) esplora le novità della cooperazione tra Mosca e Teheran – evidenti sin dall’invasione dell’Ucraina nel 2022 – e ne sottolinea le sfide per la sicurezza dell’Occidente. 

Nel policy brief “Alone together: How the war in Ukraine shapes Russian-Iranian relations”, le autrici Ellie Geranmayeh and Nicole Grajewski analizzano come la guerra in Ucraina abbia completamente rivoluzionato le relazioni tra Russia e Iran – una realtà evidenziata dall’utilizzo, da parte della Russia, di droni iraniani in Ucraina. I due Paesi hanno infatti unito le forze per contrastare sanzioni occidentali ed isolamento politico. Le autrici osservano inoltre come l’Iran continui ad espandere il proprio programma nucleare a livelli allarmanti, con opposizione alcuna da parte di Mosca.

L’ascesa di personalità antioccidentali alla guida delle politiche estere russa e iraniana va a dimostrare come questa cooperazione potrebbe intensificarsi ulteriormente nei tempi a venire. Secondo le autrici: “Russia e Iran non saranno dalla stessa parte sempre e comunque; anzi, potrebbero addirittura pugnalarsi alle spalle se necessario. I due Paesi hanno però un interesse condiviso nell’assicurarsi che le pressioni occidentali non riducano in fin di vita né l’uno né l’altro. I due attori sono dunque propensi a usarsi, sfruttarsi e salvarsi a vicenda quando e come convenga in base ai loro interessi strategici”.  

I politici europei e statunitensi dovrebbero ricorrere a pressioni calibrate e all’azione diplomatica per attenuare i danni agli interessi occidentali ed evitare la completa cementificazione della relazione tra Russia e Iran. Nello specifico, vengono avanzate le seguenti raccomandazioni: 

  • Imporre misure restrittive e di controllo più intelligenti su terze parti in relazione all’esportazione, verso Iran e Russia, di tecnologie e ricambi per droni  
  • Mantenere sanzioni a livello nazionale nei confronti dell’Iran per droni e missili a seguito della cessazione – prevista per ottobre – delle sanzioni ONU  
  • Rafforzare la raccolta e condivisione di informazioni sul trasporto di armi per provocare dibattito interno all’Iran 
  • Fare leva sul momento di de-escalation tra Iran, Occidente e Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) per avanzare una più efficace azione diplomatica su Teheran 
  • Proporre un’offerta economica competitiva con lo scopo di frenare il supporto militare iraniano alla Russia in Ucraina, porre fine alle attività nucleari iraniane, e fermare gli attacchi all’Occidente in Medio Oriente 

L’Occidente dovrebbe approfittare dei dubbi di Teheran sul supporto economico delle potenze orientali e fornirgli assistenza economica immediata. Nonostante le potenziali difficoltà di questo approccio, i governi europei dovrebbero dare priorità a contenere la partnership militare esistente tra Iran e Russia. 
Il policy brief è disponibile qui.  

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.