Sogna in grande: I prossimi passi per la nuova strategia italiana verso l’Africa

Questa settimana, durante il primo vertice Italia-Africa, il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha presentato a Roma la tanto attesa nuova strategia italiana verso l’Africa

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni pronuncia un discorso durante il vertice Italia-Africa, a Roma, Italia, 29 gennaio 2024
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Questa settimana, durante il primo vertice Italia-Africa, il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha presentato a Roma la tanto attesa nuova strategia italiana verso l’Africa.

Mentre contenere l’immigrazione irregolare è uno degli obiettivi della strategia di Meloni in Africa, il Piano Mattei – che prende il nome da Enrico Mattei, fondatore del colosso energetico italiano Eni – ha qualcosa in più. Il Piano trae spunto dall’enfasi di Mattei sull’importanza della diversificazione dei partner per assicurare l’approvvigionamento energetico per lo sviluppo industriale e socio-economico dell’Italia del secondo dopoguerra. Si ispira anche ad un’altra innovazione di Mattei: l’approccio dual flag, che immagina benefici equi per l’Italia e per i paesi africani produttori di petrolio. In questo senso, la nuova strategia italiana mira a promuovere l’interdipendenza tra Europa e Africa per soddisfare le ambizioni economiche ed industriali di entrambe le regioni. Nonostante l’energia sia centrale al Piano – guidato dall’ambizione di Meloni di trasformare l’Italia in un hub energetico per l’Europa – quest’ultimo guarda anche ad altri settori strategici per l’economia italiana.

Nonostante diverse critiche lo definiscano una “scatola vuota”, il Piano Mattei presenta elementi innovativi rispetto alle precedenti strategie italiane, ed alcune europee,  verso l’Africa:

  • Per prima cosa, il Piano presenta l’Africa non solo come destinataria di aiuti, ma come una regione ricca di opportunità per imprese ed investitori. Allo stesso tempo, riconosce pubblicamente che l’Italia ha interessi strategici nel continente – un’apertura importante considerando le frequenti critiche degli africani in merito al fatto che l’approccio europeo, focalizzato sugli aiuti, nasconda interessi reali.
  • In secondo luogo, il Piano guarda all’expertise italiana, mirando strategicamente ai settori in cui le imprese italiane e la società civile vantano vantaggi competitivi, come l’energia (dal gas alle rinnovabili), l’agricoltura, l’acqua, la ricerca e lo sviluppo.
  • Infine, il Piano Mattei mette denaro sul tavolo. I fondi pubblici stanziati per la strategia africana fino ad ora sono relativamente limitati (3 miliardi di euro dal Fondo per il Clima  di recente istituzione e 2,5 miliardi di euro dal budget per la cooperazione allo sviluppo). Tuttavia, durante il vertice, Meloni ha annunciato che Cassa Depositi e Prestiti, la banca di sviluppo italiana, lancerà un fondo di investimento entro la fine del 2024, con l’obiettivo di facilitare la partecipazione del settore privato, necessaria per integrare i fondi pubblici e rendere l’offerta italiana più sostanziale.

Delineare una grand strategy

Il Piano Mattei è pragmatico, ma fino ad ora ancora limitato a progetti specifici. Per garantire gli interessi economici italiani e contribuire alla ridefinizione europea delle relazioni Europa-Africa, una strategia meglio articolata e più ampia è essenziale. Questa strategia dovrebbe:

  • Allineare la dimensione nazionale ed estera delle ambizioni economiche ed industriali dell’Italia, basandosi sulle capacità delle industrie italiane ma a salda guida del governo (la centralizzazione del dossier nell’ufficio del Presidente del Consiglio è un passo positivo in questa direzione).
  • Considerare di integrare l’Africa nei processi industriali italiani. Per garantire un approccio non predatorio, il piano dovrebbe integrare l’Africa nelle politiche economiche ed industriali italiane, per esempio, attraverso il decentramento di parti della catena del valore in settori come l’energia e l’agricoltura.
  • Collegare il Piano Mattei ai piani europei rilevanti come il Global Gateway. L’Italia beneficerebbe delle capacità finanziarie e geopolitiche dell’Europa, mentre il Global Gateway potrebbe beneficiare dal modello bottom-up del Piano Mattei, facendo leva sui punti di forza dell’industria italiana in settori come l’energia e le infrastrutture, a vantaggio degli interessi economici e geopolitici dell’Europa.

Italia geopolitica

Il governo Italiano dovrebbe, inoltre, sfruttare questa opportunità per ripensare il suo posizionamento internazionale. L’attuale contesto geopolitico richiede flessibilità e capacità di agire non solo in maniera autonoma, ma anche per mezzo di interdipendenze strategiche. L’Italia potrebbe interagire con altri partner extra-europei attivi in Africa che, a seconda del settore, possono condividere obiettivi, rischi e costi – incluse le monarchie del Golfo e l’India, in settori di interessi condivisi come le infrastrutture di connettività.

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