Un approccio comune per la tutela degli investimenti
Un approccio europeo
Gli Investimenti Diretti Esteri (IDE) sono la nuova “frontiera della politica commerciale”.
Nonostante la crisi economica, l’Ue rimane il più grande investitore globale e il principale destinatario di investimenti. Tuttavia, nel sistema internazionale degli investimenti le regole stanno subendo profondi cambiamenti a causa del peso crescente delle economie emergenti che iniziano a investire anche in Europa.
Se da una parte il sistema di risoluzione delle controversie internazionali è sempre più in discussione, dall’altra le istituzioni europee non hanno un approccio comune su come riformare e tutelare il sistema degli investimenti.
Nel nuovo policy brief di ECFR, “A comprehensive approach to investment protection”, Jonas Parello-Plesner, Senior Policy Fellow, ed Elena Ortiz de Solorzano suggeriscono come l’Ue potrebbe proporre regole sulla protezione degli investimenti.
In particolare, l’Ue dovrebbe:
- Sviluppare un modello di trattato bilaterale per gli investimenti (BIT) che definisca gli standard per la protezione degli investimenti stessi e standard ambientali, sociali e sui diritti umani.
- Istituire una task force congiunta con SEAE e Commissioneper adottare un approccio comune.
- Creare strumenti trasparenti, proporzionati e legalida utilizzare qualora i governi non rispettino le norme internazionali.
- Avvalersi delle varie istituzioni finanziarie(FMI, Banca Mondiale) per fare pressione sugli stati che non rispettano le regole.
Alcuni dati:
- Nel 2011 l’Ue ha attirato 225 miliardi di euro in investimenti ed è stata il principale destinatario mondiale per gli IDE.
- Nel 2011, i paesi emergenti hanno investito in Europa 384 miliardi di dollari pari al 23% dei flussi in uscita a livello mondiale.
- La regolamentazione sugli investimenti non è gestita da un’unica organizzazione internazionale.
- L’Europa è al centro di questa rete globale di accordi: gli stati membri hanno firmato 1200 IDE mentre gli Stati Uniti 48 e il Giappone 11.
- L’Ue ha competenza esclusiva sugli IDE, sebbene la loro portata non sia definita da trattati. La Commissione è incaricata dell’avvio di negoziati per concludere futuri IDE per conto dell’Ue, mentre Consiglio e Parlamento detengono il potere di co-decisione in merito alla politica commerciale comune.
ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.