La Cina di Xi Jinping

Le politiche dell’uomo più potente della Cina

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A sei mesi dalla presa di potere di Xi Jinping, quanto sappiamo della direzione che sta prendendo il paese? Se alla vigilia della successione del 2012 in Cina ci fu un dibattito aperto sulle riforme politiche, economiche e di politica estera, cosa ne sappiamo oggi?

In “Xi Jinping’s China”, François Godement, Senior Policy Fellow, sostiene che l’uomo più potente del mondo ha ristabilito la primazia del Partito Comunista sullo Stato e sta cercando di impostare un approccio personale della leadership.

§  Xi ha accumulato più potere e autorità personale di qualsiasi altro leader dopo Mao Zedong. Questo approccio “top down” lascierà probabilmente poco spazio a grandi riforme politiche o liberalizzazione economica mentre la linea della “dura modernizzazione” è finalizzata a combattere la corruzione e l’accumulo di debiti.

§  L’economia è l’unica area dove  Xi sembra non avere il pieno controllo. Il prezzo che ha pagato per l’ampio sostegno da parte degli “anziani” di partito e dei conservatori è costituito dal suo appoggio a  grandi interessi, che vincoleranno coloro che invocano una grande riforma economica.

§  In politica estera Xi si discosta dal profilo basso adottato dai suoi predecessori  e rivendica per la Cina un ruolo di potenza globale. Xi vuole la parità strategica con gli Stati Uniti mentre a livello regionale lavora per una superiorità della Cina.

Secondo François GodementXi Jinping sta adottando una politica di vicinato basata sulla forza per “soggiogare” gli stati piccoli. Al contempo, costruisce una relazione di “grande potenza” con gli Stati Uniti. Xi sembra voler coniugare la geopolitica del 19° secolo con la politica leninista del 20° secolo, al fine di ottenere il sopravvento nel mondo globalizzato del 21° secolo.”

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