Il nuovo Power Audit ECFR delle relazioni tra UE e Russia

Il Power Audit ECFR delle relazioni UE-Russia rivela uno scenario di successo nel decoupling da Mosca – e suggerisce che il blocco potrebbe emergere più forte di prima da questa crisi

Cattedrale di San Basilio e Torre Spasskaya del Cremlino, Piazza Rossa, Mosca
Immagine di Dmitry Azovtsev
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  • I decisori politici dell’UE concordano sul fatto che la Russia rappresenti una minaccia multidimensionale alla sicurezza europea.
  • Gli europei hanno risposto rapidamente alle sfide poste dalla guerra in Ucraina, ma non hanno elaborato una loro “teoria della vittoria”. In altre parole, non hanno una visione condivisa su come il conflitto potrebbe concludersi.
  • Non vi è un singolo Stato membro a guida della politica UE verso la Russia; è infatti emersa una “unità senza leader”. Ciò potrebbe fornire al blocco una sorta di forza diffusa, sebbene un cambiamento nella leadership degli Stati Uniti potrebbe mettere in luce la debolezza di questa situazione.
  • I decisori politici dell’UE non credono che gli europei abbiano i mezzi per determinare un cambiamento di regime in Russia; allo stesso tempo, non riescono a immaginare una relazione futura stabile con una Russia guidata da Putin.
  • Essi sono incerti su come la guerra della Russia contro l’Ucraina influenzerà la loro interazione con altri attori, tra cui la Cina e il Sud globale. Questo potrebbe impedire loro di organizzare una risposta collettiva più efficace.
  • Gli europei dovrebbero riflettere sul sostegno che danno ai russi che fuggono dal regime: questa categoria di cittadini rappresenta un importante legame con la società russa, che sarà prezioso chiunque siederà al Cremlino.

Per comprendere le vulnerabilità e i punti di forza delle relazioni degli europei con la Russia, ECFR ha intervistato decisori politici nei 27 Stati membri dell’Unione Europea. I ricercatori di ogni Paese hanno parlato con i responsabili politici e altri membri della classe politica per capire le loro opinioni e posizioni sulla Russia.

Sulla base di questo sondaggio, Kadri Liik, Senior Policy Fellow di ECFR, presenta nel suo ultimo policy brief un “power audit” delle relazioni europee con la Russia. I suoi risultati confermano come, in un certo senso, l’UE e i suoi Stati membri siano giunti alla stessa conclusione di Putin su almeno un punto cruciale: gli europei hanno lasciato che la loro dipendenza da Mosca diventasse troppo profonda. Tuttavia le crepe nella coalizione europea sono poche, ed è dunque altamente improbabile che l’unità europea si sgretoli di fronte all’aggressione russa.

Finora i governi europei hanno lavorato con costanza e con un certo successo per affrontare le questioni pratiche dell’invasione russa dell’Ucraina: hanno reperito fonti di gas alternative per l’inverno e hanno adottato misure per alleviare le pressioni causate dall’aumento del costo della vita sulle popolazioni e sulle industrie nazionali. Ma possono fare di più su questo e su altri aspetti al fine di rafforzare la loro posizione:

  • Coinvolgere l’opinione pubblica prima che diventi ostile: I politici europei non dovrebbero esimersi dal comunicare alle proprie popolazioni la posta in gioco, indicando anche per quanto tempo i Paesi potrebbero trovarsi ad affrontare un’inflazione continua e una carenza di energia.
  • Lavorare per una politica energetica a livello europeo: Finora, per garantire nuovi approvvigionamenti energetici, molti Stati hanno adottato soluzioni ad hoc, specifiche per ogni Paese. Una raccomandazione per il prossimo periodo dovrebbe essere quella di muoversi verso un approccio più coerente e a livello europeo.
  • Progettare sanzioni strategiche: L’UE sta rispondendo a ogni nuova atrocità russa con l’imposizione di un numero sempre maggiore di sanzioni. Sarebbe importante interrompere questo ciclo, e passare da sanzioni personali e ad hoc a un approccio più strutturale e strategico.
  • Definire un approccio nei confronti degli oppositori russi: L’UE dovrebbe definire una politica che tenga conto degli oppositori russi che hanno lasciato il Paese. Si tratta di un compito arduo, poiché molto di ciò che si può fare per aiutarli (o ostacolarli) rimane prerogativa degli Stati membri.
  • Definire una visione per le future relazioni dell’UE con la Russia: Infine, l’UE dovrebbe cercare di articolare una visione per il suo futuro rapporto con la Russia, anche se per ora rimane solo embrionale.

L’UE e i gli Stati membri stanno attraversando tempi difficili, e i loro leader giustamente sono preoccupati per il futuro. Ma una nuova UE, insolitamente creativa, sta emergendo da questa crisi. Putin e la sua guerra hanno costretto gli europei ad affrontare di petto la nuova realtà dei fatti, e ad acquisire maggiore agilità utile tanto a loro quanto ai loro alleati per affrontare la crisi e adattarsi meglio ai tempi a venire.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.