Difendere. Resistere. Ripetere: Lezioni dall’Ucraina per la difesa europea

La risposta dell’Ucraina all’aggressione russa del 2022 si è dimostrata innovativa, e gli altri Paesi europei possono trarne lezione – mentre continuano a fornire armi e addestramento alle forze armate ucraine

KHARKIV REGION, UKRAINE – NOVEMBER 4, 2022 – The Khartiia territorial community volunteer unit practice flying drones for military intelligence, Kharkiv Region, northeastern Ukraine., Credit:Vyacheslav Madiyevskyy / Avalon
L’unità di volontari della comunità territoriale di Khartiia si esercita nel pilotaggio di droni per l’intelligence militare, regione di Kharkiv, Ucraina nord-orientale
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Risultati principali:

  • La risposta dell’Ucraina all’aggressione russa nel corso degli ultimi otto anni è fonte di insegnamenti preziosi per l’UE e gli Stati membri.
  • Dal 2014 l’Ucraina ha trasformato le proprie forze armate, mobilitato una rete di riservisti e coordinato le agenzie di difesa militare e civile per migliorare la resilienza della società alle crisi.
  • Per fare ciò, Kiev ha adottato le best practices della NATO; gode inoltre di una mobilitazione unica di volontari che aiutano a finanziare lo sforzo bellico.
  • Gli Stati membri dell’UE possono imparare sia dai successi dell’Ucraina che dalle sfide che deve affrontare, ma questo processo dovrebbe essere reciproco.
  • I Paesi europei dovrebbero continuare a fornire armi e addestramento alle forze armate ucraine, ottenendo in cambio una prospettiva della realtà della guerra.

La risposta ucraina all’invasione russa porta con sé lezioni preziose per il resto dell’Europa. Nel corso degli ultimi otto mesi, Kiev ha messo al centro della propria strategia nazionale di sicurezza la resistenza di tutta la società, sottoponendo ad un unico comando tutte le agenzie militari e di sicurezza, assistite dal supporto della popolazione civile.

Ciò costituisce una “terza via” rispetto al modello di “difesa totale” di Svezia, Finlandia, Singapore e Svizzera, che mette insieme attori civili e militari in un approccio whole-of-society alla sicurezza, e rispetto al modello statunitense, russo e cinese, dove il potere decisionale è centralizzato nelle mani della leadership politica.

Nel suo nuovo policy brief, Hanna Shelest analizza le lezioni che gli europei possono trarre dall’Ucraina per coordinare le proprie agenzie di sicurezza e difesa, e ciò che possono imparare dall’esperienza di Kiev nel costruire un sistema di resilienza e difesa nazionale.

Le aree principali in cui l’Europa può apprendere dal settore ucraino di difesa comprendono:

  • L’uso di nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale per la ricognizione e le applicazioni che raccolgono i suggerimenti dei cittadini sul dispiegamento del nemico
  • Il ruolo dei droni e la loro intercettazione
  • Le comunicazioni di sicurezza e l’accesso ai satelliti
  • Le catene logistiche, specialmente i meccanismi di rifornimento transfrontalieri
  • L’esperienza delle Territorial Defence Forces ucraine, dato che in alcuni Paesi in Europa è tornata in voga l’idea di ricominciare ad addestrare i riservisti militari
  • Il ruolo dei volontari e delle iniziative dei cittadini per il rifornimento delle forze armate

Alcuni di questi elementi possono risultare utili non solo in una situazione di guerra convenzionale, ma anche quando si affrontano minacce ibride provocate da Russia, Cina e altri attori.

Nel preparare l’invasione, la Russia non ha considerato quanto le forze armate ucraine siano cambiate dal 2014, avendo assorbito le best practices della NATO.

L’autrice sottolinea inoltre i seguenti elementi:

  • Il NATO Trust Fund, incluso un fondo sulla logistica e la standardizzazione e un altro su comando, controllo, comunicazioni e computer (C4). Questi finanziamenti hanno permesso un efficace coordinamento dei rifornimenti a lunghe distanze, così come un sistema di comunicazioni tattiche sicuro, in particolare con la tecnologia satellitare Starlink e i droni per la ricognizione.
  • Il training professionale delle forze armate ucraine, lo sviluppo della leadership, lo sviluppo del concetto di sottoufficiale e l’interoperabilità con la NATO, in contrapposizione all’esercito russo pesantemente centralizzato e gerarchizzato.

“Difendere-resistere-ripetere” potrebbe essere un perfetto slogan per gli sforzi difensivi ucraini degli ultimi otto mesi. L’esperienza del Paese ha dimostrato l’interconnessione e l’interdipendenza delle nozioni di difesa e resilienza per rispondere a minacce asimmetriche o nei casi ove un avversario è superiore di numero. Le lezioni apprese dall’Ucraina dal 2014 sono state essenziali nel 2022; allo stesso modo, le lezioni che l’Ucraina e i suoi partners, Unione Europea e NATO, stanno imparando adesso potranno essere altrettanto importanti nell’affrontare la prossima crisi. Secondo l’autrice, “L’attacco russo all’Ucraina del 2014 ha scatenato una trasformazione della NATO, sia in termini della sua percezione della minaccia che delle sue capacità operative. L’invasione del 2022 ha sollecitato gli Stati membri a livello individuale e i partner come Regno Unito, Germania, Svezia e Giappone, a rivedere non solo le proprie strategie di difesa e sicurezza, ma anche la prontezza organizzativa e materiale delle proprie forze armate e delle proprie società.”

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