Crisi della sicurezza europea: Cosa pensano gli europei della guerra in Ucraina

Secondo un sondaggio ECFR, la maggioranza dei cittadini in Europa ritiene che nel 2022 la Russia invaderà l’Ucraina, che dovrebbe essere difesa da NATO ed UE

KYIV, UKRAINE – JANUARY 30, 2022 – Participants hold flags and placards during the action in gratitude to EU and NATO countries for military support to Ukraine #ThanksFriends on Maidan Nezalezhnosti, Kyiv, capital of Ukraine, Credit:Volodymyr Tarasov / Avalon
Manifestanti con bandiere e cartelli durante l’azione in segno di gratitudine all’UE e ai Paesi della NATO per il sostegno militare all’Ucraina a Maidan Nezalezhnosti a Kiev, Ucraina, gennaio 2022
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  • Il sondaggio paneuropeo di ECFR rileva come la maggioranza in Francia (51%), Germania (52%), Italia (52%), Polonia (73%), Romania (64%) e Svezia (55%) ritenga che la Russia invaderà l’Ucraina nel 2022. Un’opinione condivisa da molti (44%) anche in Finlandia.
  • La NATO è considerata il principale difensore della sovranità ucraina – sebbene gli europei credano anche che l’UE debba intervenire a favore dell’Ucraina in caso di un’aggressione russa.
  • Seppur sostenere Kiev sia per molti un rischio che vale la pena correre, la maggior parte delle persone si dimostra meno entusiasta quando si tratta del ruolo del proprio Paese nella difesa dell’Ucraina.
  • Gli esperti di politica estera Mark Leonard e Ivan Krastev ritengono che le prossime settimane “ci dimostreranno se gli europei sono pronti alla transizione da un mondo definito dal soft power a uno definito dalla resilienza” – e che il cliché che vede la guerra come “impensabile” non corrisponde più a verità.

Il rafforzamento militare della Russia al confine con l’Ucraina ha innescato un cambiamento d’umore in Europa. In un contesto di rapida escalation delle tensioni, secondo un nuovo studio basato su sondaggi pubblicato dallo European Council on Foreign Relations (ECFR) la maggioranza in Europa ritiene che nel 2022 la Russia invaderà l’Ucraina, e che al concretizzarsi di tale scenario l’UE e la NATO dovrebbero sostenere Kiev.

Il sondaggio di ECFR realizzato in sette Stati membri dell’UE ha rilevato che, in caso di conflitto tra Ucraina e Russia, i cittadini europei considerano la NATO e i suoi trenta Stati membri come i principali difensori della sovranità ucraina. Questa opinione è sostenuta con più forza negli Stati membri situati vicino al confine orientale dell’Europa, come Polonia, Svezia e Romania, così come in Italia. 

Il sondaggio ha inoltre rilevato che, quando si tratta di difendere l’Ucraina, gli europei ripongono la propria fiducia sia nella NATO sia nell’UE, e non si fidano che gli Stati Uniti siano altrettanto, o addirittura più, votati alla difesa degli interessi dei cittadini europei nel caso in cui la Russia invada l’Ucraina. In tutti i Paesi, ad eccezione di Polonia e Romania, più persone si fidano della Germania piuttosto che degli Stati Uniti per difendere gli interessi dei cittadini dell’UE in un tale scenario. Anche in Polonia, gli intervistati vedono la NATO (75%) e l’UE (67%) come più affidabili su questo dossier rispetto agli USA (63%).

Il nuovo sondaggio ECFR, condotto da Datapraxis, AnalitiQs e Dynata in sette Stati membri dell’UE – Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Svezia – rivela inoltre come i cittadini europei siano pronti a sopportare minacce rilevanti, potenzialmente a lungo termine, come conseguenza della difesa dell’Ucraina. Queste includono la pressione dei rifugiati sui confini europei, costi energetici più alti, nuove politiche di coercizione economica, attacchi informatici, e la minaccia di ulteriori azioni militari da parte della Russia. Le maggioranze in sei dei sette Paesi oggetto del sondaggio (Polonia, 77%; Italia, 68%; Romania, 65%; Germania, 59%; Finlandia, 59%; Francia, 51%), e un‘alta percentuale in Svezia (47%), vedono la dipendenza energetica come una minaccia alla sicurezza del proprio Paese nel quadro della crisi attuale. Polonia, Svezia e Romania sono i Paesi in cui gli intervistati sono più propensi a credere che valga la pena sopportare il rischio di tutte le conseguenze sopra menzionate in caso di un’invasione russa. In Francia, Finlandia e Germania, l’opinione generale è che le ricompense non superano i rischi.

Secondo il sondaggio:

  • Gli europei credono che la Russia invaderà l’Ucraina nel 2022. In ogni Paese oggetto del sondaggio, fatta eccezione per la Finlandia, la maggioranza degli intervistati pensa che la Russia invaderà l’Ucraina nel corso di quest’anno. La ripartizione per ogni Paese è la seguente: Finlandia (44%), Francia (51%), Germania (52%), Italia (52%), Polonia (73%), Romania (64%) e Svezia (55%). C’è anche un’interessante divisione su base generazionale. In Francia e Svezia le persone con più di 60 anni sono più inclini a considerare l’invasione probabile, mentre in Romania, Italia, Germania e Finlandia, la generazione più giovane – ovvero le persone nate dopo la fine della guerra fredda – è più propensa a vedere l’invasione come uno scenario realistico.
  • Gli europei pensano che la NATO e l’UE dovrebbero difendere l’Ucraina in caso di invasione russa. In tutti i Paesi intervistati, la NATO e l’UE sono viste come le organizzazioni meglio posizionate per difendere l’Ucraina. La ripartizione per ogni Paese è la seguente: Finlandia (56% UE / 59% NATO), Francia (53% / 55%), Germania (47% / 50%), Italia (64% / 67%), Polonia (80% / 79%), Romania (57% / 63%), Svezia (61% / 64%). Solo in Polonia, l’UE è tenuta in maggiore considerazione, anche se di poco. Almeno la metà degli intervistati in ogni Paese – fino a oltre il 60% in Polonia, Svezia, Italia e Romania – confida che l’UE proteggerebbe gli interessi dei cittadini in caso di invasione russa dell’Ucraina. In Svezia e Finlandia, gli intervistati hanno più fiducia nell’UE che nella NATO (anche se in entrambi casi si tratta della maggioranza). 
  • Gli europei vedono emergere serie “minacce alla sicurezza” per i propri Paesi come conseguenza della posizione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Una buona parte degli intervistati crede che l’attuale posizione della Russia nei confronti dell’Ucraina presenti una “seria minaccia alla sicurezza” per il proprio Paese nell’ambito della dipendenza energetica, dell’economia, della migrazione, della guerra cyber e dell’azione militare. In Polonia, Romania e Svezia gli intervistati sono anche più propensi a sostenere che valga la pena di correre il rischio di affrontare le conseguenze in ciascuna di queste aree per difendere l’Ucraina. In Polonia, in particolare, il 53% degli intervistati crede che sostenere Kiev valga il rischio di affrontare la minaccia di un’azione militare russa contro il proprio Paese, mentre il 61% sarebbe pronto a correre il rischio di affrontare una recessione economica nazionale.
  • Gli europei vedono la dipendenza energetica come la sfida comune più significativa nel trattare con la Russia. Le maggioranze in tutti i Paesi intervistati, a parte la Svezia (47%), ritengono che la posizione della Russia nei confronti dell’Ucraina rappresenti una minaccia alla sicurezza del proprio Paese in quest’area. Questa opinione è più diffusa in Polonia, dove il 77% degli intervistati vede la posizione di Mosca verso Kiev come una grande minaccia alla sicurezza in ambito di dipendenza energetica. In Germania, il più grande consumatore di gas russo nell’UE, il 59% si trova d’accordo con questa affermazione; la maggioranza in Finlandia (59%), Francia (51%), Italia (68%) e Romania (65%) condivide questa stessa opinione. 

Nella loro analisi basata su questi dati, gli esperti di politica estera Mark Leonard e Ivan Krastev ritengono che Vladimir Putin sia riuscito a spingere gli europei a rimettere in discussione la fattibilità dell’ordine post-Guerra Fredda attraverso la minaccia di invasione. Tuttavia, essi sostengono che il presidente russo potrebbe essere sorpreso dalla forza del sentimento diffuso in Europa verso la difesa dell’Ucraina. Secondo i due esperti, le prossime settimane dimostreranno se gli europei sono pronti per la transizione “da un mondo definito dal soft power a uno definito dalla resilienza”; questo interrogativo avrà un “peso cruciale” sul futuro della sicurezza europea.

Secondo Mark Leonard, Co-fondatore e Direttore di ECFR:

La crisi tra Russia e Ucraina potrebbe rivelarsi uno spartiacque per la sicurezza europea. Gli Stati dell’UE sono stati ritratti come divisi, deboli e assenti sull’Ucraina. Tuttavia, il nostro sondaggio mostra che i cittadini europei – a nord, sud, est e ovest – sono uniti. Essi sono d’accordo che Vladimir Putin potrebbe perseguire un’azione militare e che l’Europa, insieme ai partner della NATO, dovrebbe correre in aiuto dell’Ucraina.

I dati che abbiamo raccolto accennano un risveglio geopolitico in Europa e sottolineano quattro punti fondamentali: che la guerra in Europa è ancora concepibile; che l’UE dovrebbe rispondere all’aggressione russa; che le paure più grandi generate da questo conflitto sono diverse da Paese a Paese; e che l’UE e i suoi governi membri devono prepararsi per ridurre il peso a carico dei cittadini“.

Secondo Ivan Krastev, Presidente del Centre for Liberal Strategies:

Il nostro sondaggio conferma come l’opinione pubblica europea esista e come, indipendentemente dalle differenze tra i diversi Stati nazionali, essa sia un fattore di rafforzamento, anziché indebolimento, della determinazione dell’UE a rispondere in caso di un’invasione russa dell’Ucraina. 

Ma il sondaggio indica anche che l’Europa non è ancora pronta per un’era della resilienza nella quale la forza degli attori geopolitici non è semplicemente definita da quanto possono infliggere agli altri, ma da quanto essi stessi possono sopportare.”

Questo nuovo sondaggio, e l’analisi che lo accompagna, fanno parte di un progetto più ampio di ECFR finalizzato a capire le opinioni e i desideri degli europei in ambito di politica estera. Le nostre precedenti pubblicazioni basate su sondaggi includono l’esame di come la crisi da COVID-19 abbia influenzato le opinioni e le identità politiche in Europa, e la ricerca sulle aspettative degli europei nei confronti degli Stati Uniti e di altre potenze internazionali. 

Maggiori informazioni, e i dettagli dei risultati di questo programma, sono disponibili a questo link: https://www.ecfr.eu/europeanpower/unlock  

METODOLOGIA

Questo report si basa su un sondaggio d’opinione in sette Stati membri dell’Unione Europea, commissionato da ECFR e realizzato da Datapraxis, AnalitiQs e Dynata in Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Svezia. L’indagine è stata condotta nell’ultima decade di gennaio 2022, con un campione complessivo di 5.529 intervistati.

Si è trattato di un sondaggio online realizzato in Finlandia (n = 500), Francia (n = 1.000), Germania (n = 1.000), Italia (n = 1.014), Polonia (n = 1.015), Romania (n = 500) e Svezia (n = 500). I risultati sono rappresentativi a livello nazionale su base demografica e dei precedenti voti in ogni Paese. Il margine di errore generale è ±3 per cento per un campione di 1.000 e ±4 per cento per un campione di 500.

Le date esatte dei sondaggi sono: Finlandia (21-29 gennaio), Francia (21-28 gennaio), Germania (21-30 gennaio), Italia (21-28 gennaio), Polonia (21-28 gennaio), Romania (21-28 gennaio) e Svezia (21-28 gennaio).

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.