Come l’Europa può fronteggiare le pandemie future

L’UE dovrebbe promuovere un nuovo patto globale sulla salute, facendo sì che l’impegno dei Paesi per la sorveglianza e la segnalazione degli agenti patogeni, il sostegno a sistemi sanitari più forti e una maggiore equità nell’assegnazione delle contromisure vadano di pari passo

Sala della conferenza prima del summit EU-UA a Bruxelles il 16 febbraio 2022
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Risultati principali:

  • Mentre la fase più acuta della pandemia da Covid-19 sembra allontanarsi, esiste l’opportunità di poter migliorare la cooperazione internazionale sulla salute globale –tuttavia esiste anche il pericolo che proposte di riforma in competizione tra loro portino a uno stallo.
  • L’UE potrà contribuire nel migliore dei modi a una riforma in materia di preparazione e risposta alle pandemie se terrà conto delle posizioni delle diverse potenze globali.
  • L’Unione dovrebbe unire la spinta per la riforma e l’aumento dei finanziamenti per l’OMS al sostegno a un nuovo fondo per le emergenze sanitarie, supervisionato da un gruppo rappresentativo di Paesi.
  • L’UE dovrebbe promuovere un nuovo patto globale sulla salute, facendo sì che l’impegno dei Paesi per la sorveglianza e la segnalazione degli agenti patogeni, il sostegno a sistemi sanitari più forti e una maggiore equità nell’assegnazione delle contromisure vadano di pari passo.
  • La relazione UE-Africa offre la possibilità di sperimentare questo approccio; tuttavia, l’UE dovrà spingersi oltre rispetto a quanto fatto finora.
  • L’UE dovrebbe promuovere la produzione di vaccini in Africa, anche facendo pressione sulle aziende farmaceutiche europee affinché esportino conoscenze e tecnologie.

Secondo un nuovo report dello European Council on Foreign Relations, l’Unione Europea dovrebbe cogliere l’occasione del summit con l’Unione Africana del 17 e 18 febbraio per lanciare un nuovo patto sulla salute basato su una più profonda cooperazione in materia di produzione di vaccini e competenze mediche.

Nel report “Health of Nations: How Europe can fight future pandemics Anthony Dworkin, Senior policy fellow di ECFR, sostiene che l’Europa dovrebbe prendere l’iniziativa affinché il mondo possa mettere in campo una migliore difesa contro le emergenze sanitarie. Nonostante l’attenzione internazionale verso la salute pubblica suscitata dal Covid-19, vi è il pericolo che le differenze politiche tra i Paesi influenti impediscano la riforma del sistema sanitario globale.

Per evitare ciò, l’UE dovrebbe proporre un modello che offra ai Paesi incentivi per rafforzare la propria capacità sanitaria e segnalare le minacce sanitarie emergenti, fornendo in cambio investimenti, competenze e tecnologia. Il rapporto Europa-Africa potrebbe essere il quadro per intraprendere questo approccio.  

La difficoltà che i Paesi africani hanno incontrato nell’ottenere i vaccini per il Covid-19 li ha portati a criticare l’intransigenza degli Stati ricchi. Per superare il risentimento africano, l’UE dovrebbe promuovere la produzione africana di vaccini, anche facendo pressione sulle aziende farmaceutiche europee affinché esportino conoscenze e tecnologie in Africa. Così facendo, l’UE potrebbe istituire una partnership sanitaria con l’Africa che dimostri un nuovo modo in cui i Paesi possono lavorare insieme.

Secondo Anthony Dworkin, Senior policy Fellow,

Il Covid-19 dovrebbe rappresentare una svolta nell’approccio alla salute globale, allontanandosi da un modello di aiuto allo sviluppo in favore della consapevolezza che l’interdipendenza richiede partnership internazionali più articolate. L’UE dovrebbe riconoscere l’importanza di agire rapidamente e fare un’offerta generosa all’UA, che potrebbe servire da esempio per il resto del mondo“.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.