Cina e Ucraina: Il dibattito cinese sulla guerra in Ucraina e il suo significato a livello globale (riassunto)

Gli intellettuali cinesi stanno traendo quattro lezioni chiave dalla guerra russa contro l’Ucraina. Tali lezioni danno forma alle loro opinioni su USA, Russia, Taiwan e sull’interdipendenza economica con l’Occidente

A photo shows the newspaper reporting about the meeting between Chinese President Xi Jinping and Russian President Vladimir Putin in Beijing, China on March 21, 2023. Xi Jinping has visited to hold a meeting with Russian President Vladimir Putin.( The Yomiuri Shimbun via AP Images )
Un giornale racconta l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin a Pechino, Cina, il 21 marzo 2023
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Secondo un nuovo policy brief dello European Council on Foreign Relations (ECFR), gli intellettuali cinesi non considerano la guerra della Russia contro l’Ucraina come un grande punto di rottura con il passato, bensì come un’ulteriore manifestazione dell’annosa rivalità tra la Cina e gli Stati Uniti. Il report, a cura degli esperti ECFR Mark Leonard e Alicja Bachulska, mira a comprendere la percezione e il significato della guerra in Ucraina tra le élite politiche e intellettuali cinesi.

Il policy brief, intitolato “China and Ukraine: The Chinese debate about Russia’s war and its meaning for the world” presenta quattro lezioni chiave, tratte da oltre 30 interviste condotte off-the-record dagli autori con intellettuali ed esperti strategici cinesi provenienti dalle migliori università, da think tanks e da organi affiliati al Partito Comunista Cinese. Sono stati inoltre raccolti spunti da articoli e dibattiti interni alla comunità cinese di politica estera.

Secondo la ricerca di ECFR:

1) Gli USA stanno usando la guerra in Ucraina per accerchiare la Cina, senza però riuscire a mobilitare il resto del mondo. Gli intellettuali cinesi sono in gran parte unanimi nel percepire gli Stati Uniti come la principale fonte di instabilità sulla scena internazionale e ritengono che la politica estera statunitense contribuisca a generare caos a livello globale. Quest’opinione è consolidata da tempo e la guerra in Ucraina ha soltanto rafforzato tale convinzione. Gli osservatori cinesi sostengono da anni anche che la “competizione tra grandi potenze” tra Washington e Pechino sia inevitabile, visto il relativo declino degli Stati Uniti e l’ascesa della Cina.

2) La Cina ha più da guadagnare che da perdere stando dalla parte della Russia – e oggi è Mosca ad essere il junior partner di Pechino.  Gli intellettuali cinesi tendono a non ravvisare nell’Ucraina un attore indipendente nel conflitto. Ciò alimenta l’idea che una guerra locale tra Russia e Ucraina si sia trasformata in una lotta per procura tra Stati Uniti e Cina – gli unici due Paesi che ne hanno finora tratto vantaggio. Secondo questa logica, il vantaggio che la Cina starebbe traendo dalla guerra è il consolidamento della dipendenza della Russia, potendo allo stesso tempo dipingere gli USA come “guerrafondai”.

3) La guerra in Ucraina non ha alterato le probabilità di un potenziale conflitto su Taiwan, ma le risposte occidentali stanno certamente influenzando il pensiero cinese. Molti ritengono che Washington armerà Taiwan sul modello ucraino, cercando di esternalizzare gli sforzi bellici ai suoi alleati nella regione, soprattutto al Giappone. In questo contesto, gli studiosi si aspettano un rapido rafforzamento militare nell’Indo-Pacifico e percepiscono formati come il Quad e AUKUS come parte integrante degli sforzi guidati dagli Stati Uniti per modificare l’equilibrio di potere nella regione a svantaggio di Pechino.

4) L’interdipendenza economica non proteggerà la Cina, che deve prepararsi alle sanzioni. Una delle lezioni più importanti che gli osservatori cinesi hanno tratto dalla guerra in Ucraina, infatti, è che la politica e la sicurezza hanno la meglio sull’economia. Per molti decenni, il pensiero ufficiale è stato che l’interdipendenza economica con le potenze occidentali potesse servire come deterrente per il conflitto con la Cina. La guerra in Ucraina, tuttavia, ha portato alcuni osservatori cinesi a mettere in discussione questa ipotesi. I pensatori cinesi sono altresì consapevoli di come la guerra russa contro l’Ucraina stia aumentando le possibilità che il loro Paese possa subire sanzioni in futuro.

Per descrivere i cambiamenti geopolitici in atto, la leadership e gli intellettuali cinesi stanno utilizzando un nuovo vocabolario. Non esiste però un equivalente cinese della “Zeitenwende” tedesca circa il modo in cui il Paese guarda al resto del mondo. Al contrario, i cinesi vedono il conflitto attraverso il prisma dei più ampi cambiamenti in atto nel mondo e prendono le loro decisioni sulla base di queste considerazioni, anziché preoccuparsi troppo delle questioni interne all’Ucraina.

Questo policy brief fa parte dell’iniziativa di ECFR In:sight China, un progetto biennale volto a documentare e comprendere le motivazioni e i fattori trainanti dei processi politici cinesi.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.