Presentazione dello European Foreign Policy Scorecard 2014
Chi “guida” e chi “blocca” la politica estera dell'Ue
Relatori
Lucio Caracciolo, Direttore, LIMES
Emilio Dalmonte, Vice Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Silvia Francescon, Direttrice dell'Ufficio di Roma di ECFR
Lapo Pistelli, Vice Ministro degli Affari Esteri e Consigliere ECFR
Moderato da
Giampiero Gramaglia, Direttore, Euractiv.it; Consigliere per la Comunicazione, IAI
La politica estera torna nell’agenda europea. Due successi, Kosovo e Iran, dimostrano come l’Europa possa raggiungere importanti obiettivi quando stati membri e istituzioni europee lavorano insieme.
Il 2013 è stato in generale un buon anno per l’Europa, soprattutto se paragonato agli anni precedenti. In particolare emerge un miglioramento nella gestione dei rapporti con Cina, Europa Allargata e MENA. Meno positiva, anzi peggiorata, la performance dell’Ue nei confronti di Russia e gestione di questioni multilaterali e crisi.
Particolarmente attivi Francia e Regno Unito, mentre Svezia e Polonia confermano una posizione da leader della politica estera europea.
Dopo anni in sordina, l’Italia torna, e torna da leader. Se nel 2012 l'Italia ha guidato l'Europa in 3 componenti, nel 2013 si è distinta in 9 aree d'azione (relative a Siria, Iran, la sicurezza nel Nord Africa, la diversificazione energetica, sostegno alla Somalia, alla Serbia e visione strategica sulla Turchia). Risulta inoltre sempre cooperativa, grazie ad una strategia del governo Letta più propositiva, strutturata e orientata al raggiungimento di obiettivi nel lungo periodo, soprattutto nel Mediterraneo e Balcani occidentali.