Crisi in Libia: cosa deve fare l’Europa
Alla presenza del Vice Ministro degli Affari Esteri e Consigliere ECFR Lapo Pistelli, ne discutiamo con Mattia Toaldo, Policy Fellow del programma Middle East and North Africa di ECFR, alla luce del rapporto ECFR “A European agenda to support Libya’s transition”.
Relatori
Lapo Pistelli, Vice Ministro degli Affari Esteri; Consigliere ECFR
Mattia Toaldo, Policy Fellow, ECFR
Moderato da
Silvia Francescon, Direttrice dell'Ufficio di Roma di ECFR
A 3 anni dalla rivoluzione e dall’intervento NATO, La Libia ha raggiunto un punto critico. Il Paese è sull’orlo della guerra civile in seguito all’insurrezione armata guidata dal Generale in pensione Haftar contro le milizie islamiste. Nel frattempo, il parlamento è stato sospeso e nuove elezioni potrebbero tenersi già il 25 giugno mentre tutti i maggiori elementi del post-Gheddafi segnano il passo: il processo costituzionale, il dialogo nazionale, la giustizia di transizione. Se la Libia non riuscirà a mettere insieme tutti questi elementi e ad evitare la violenza nel giro di pochi mesi, rischia di scivolare definitivamente nell’anarchia.
L’Europa ha molte ragioni per seguire più da vicino gli eventi in Libia e per interessarsi ai problemi del paese: prossimità geografica, sicurezza energetica, flusso illegale di immigrati.