Polonia ed Italia: i migliori nemici-amici

Russia e migrazione dividono il governo polacco e italiano. Tale disarmonia potrebbe stimolare ulteriormente la cooperazione tra i populisti di destra dopo le elezioni del parlamento europeo.

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La Polonia e l'Italia hanno recentemente celebrato il 75° anniversario della battaglia di Montecassino, per commemorare i soldati polacchi che combatterono per la liberazione dell'Italia nella seconda guerra mondiale. I presidenti polacco e italiano hanno preso parte ad una cerimonia solenne, quest'anno ulteriormente arricchita dal centenario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

Polonia ed Italia sono da tempo alleati e amici vicini: legami di storia, cultura, politica e affari hanno plasmato relazioni costruttive e durature. L'Italia è stata tra i maggiori sostenitori europei dell'ingresso della Polonia nella NATO e nell'Unione Europea, e i due Paesi hanno regolarmente lavorato insieme per raggiungere obiettivi comuni, nonostante la relativa distanza geografica e culturale.

Oggi questo quadro appare diverso. La Polonia è governata da un partito nazionalista e fortemente conservatore, Diritto e Giustizia; mentre il governo italiano è attualmente composto da due “azionisti”: la Lega conservatrice di destra e il Movimento Cinque Stelle, che porta ancora il marchio di nuova forza politica nonostante l’ingresso in Parlamento nel 2014. I due partiti italiani sono molto distanti nelle posizioni sulle relazioni internazionali, sugli alleati e priorità politiche. Hanno inoltre poco in comune sul fronte europeo. Attualmente, i vice primi ministri Matteo Salvini della Lega e Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle stanno esaminando con quali partiti in Polonia potersi unire per i gruppi all’interno del Parlamento Europeo. La questione della Russia, delle migrazioni e dell'economia costituiscono un terreno su cui oggi trovare una sinergia appare ancora poco probabile.

Polonia e Italia non condividono la posizione sulle sanzioni contro la Russia; Salvini si è sempre espresso a favore di Mosca, con Di Maio che preferisce evitare l'argomento parlando invece di Asia e Cina. Come orgoglioso membro del gruppo di Visegrad, la Polonia non sostiene l'appello di Salvini a ridistribuire i migranti in Europa. E, con un PIL in crescita del 4,2%, la Polonia sta attualmente vivendo un boom economico mentre il PIL italiano è destinato a crescere solo dello 0,1% nel 2019 e dello 0,7% nel 2020.

Nonostante queste visioni poco condivise, gli elettori polacchi e italiani condividono alcune preoccupazioni comuni sull'Europa e sul futuro del progetto europeo. Secondo il rapporto ECFR recentemente pubblicato da Mark Leonard, Susi Dennison e Adam Lury, il 57% degli italiani e dei polacchi ritiene che l'Europa potrebbe crollare nei prossimi 10-20 anni. Ma ciò che li differenzia è il punto di vista di una possibile guerra tra Stati membri: il 48% dei polacchi di età compresa tra i 25-34 anni ritiene che questa sia una possibilità reale, mentre solo il 27% dei giovani italiani condivide la stessa preoccupazione. È interessante notare come gli elettori dai 55 anni in su in entrambi i Paesi sono più vicini tra loro rispetto alla a generazione dei loro figli: Il 19 per cento in Italia e il 23 per cento in Polonia teme la guerra.

Il sondaggio ECFR rivela anche opinioni divergenti sulle minacce per l'Europa. Gli italiani ritengono che la principale minaccia sia la crisi economica e le guerre commerciali, così come il radicalismo islamico e le migrazioni. Gli elettori polacchi indicano prima il radicalismo islamico e la Russia, e poi ascesa del nazionalismo, crisi economica e guerre commerciali. Al contrario, gli italiani collocano la Russia in fondo alla lista. Alla domanda se temono più l'immigrazione che l'emigrazione, i cittadini di entrambi i paesi concordano sul fatto che l'emigrazione, soprattutto dei giovani, sia la perdita principale. Non tutte queste paure sono infondate: ogni anno un gran numero di giovani abbandona sia l'Italia che la Polonia per andare a lavorare in Germania, nel Regno Unito e altrove.

La paura della Polonia nei confronti della Russia è una paura di lunga data con profonde radici nel suo passato comunista e precedente. Il governo polacco ha assunto posizioni forti contro l'immigrazione musulmana.

Le elezioni del Parlamento europeo di questa settimana saranno uno stress test chiave per entrambi i paesi. Per la Polonia, sarà una simulazione delle elezioni generali previste per l'inverno. Per l'Italia, il voto europeo darà forma al futuro delle dinamiche politiche nazionali, anche qualora la coalizione rimanesse unita. Il Movimento Cinque Stelle potrebbe scivolare al terzo posto alle spalle del Partito Democratico, unito sotto la guida del nuovo segretario generale Nicola Zingaretti.

Entrambi i paesi si trovano in un momento politico molto delicato. L’approccio portato avanti fino ad oggi potrebbe ancora funzionare per superare la prova elettorale europea; un grande contingente euroscettico e nazionalista eletto potrebbe rafforzare ulteriormente i partiti di governo a Bruxelles. Ma,

La vecchia amicizia tra Polonia ed Italia, nonostante i punti in comune, sembra tuttavia destinata, almeno momentaneamente, ad un momento di stallo.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.