Germania e Italia: una convergenza sulla crisi ucraina

Sin dall’inizio della crisi ucraina, l’approccio dell’Italia è stato allineato a quello tedesco sulla base di quattro pilastri. Una soluzione politica come unica soluzione. L’intervento militare della NATO come opzione estrema e solo come ultima risorsa. Il coinvolgimento di fora e organizzazioni internazionali come l’OCSE e il G7/G8. Infine, la ricerca di un dialogo costruttivo con la Russia. Il governo italiano sostiene che questa “importante convergenza” con la Germania su Russia e crisi ucraina sia riuscita a bilanciare l’approccio più duro avanzato da alcuni stati membri.

Sin dall’inizio della crisi ucraina, l’approccio dell’Italia è stato allineato a quello tedesco sulla base di quattro pilastri. Una soluzione politica come unica soluzione. L’intervento militare della NATO come opzione estrema e solo come ultima risorsa. Il coinvolgimento di fora e organizzazioni internazionali come l’OCSE e il G7/G8. Infine, la ricerca di un dialogo costruttivo con la Russia. Il governo italiano sostiene che questa “importante convergenza” con la Germania su Russia e crisi ucraina sia riuscita a bilanciare l’approccio più duro avanzato da alcuni stati membri.

L’Ucraina non è un’eccezione. Tradizionalmente Roma e Berlino hanno sempre condiviso la stessa visione su molte questioni europee e internazionali. E’ il caso soprattutto della politica verso la Russia a causa dei forti legami economici che entrambi i paesi hanno sempre avuto con Mosca: Germania e Italia sono rispettivamente il primo e il terzo partner commerciale della Russia, e la Russia è il maggior fornitore di energia per Italia e Germania. Entrambi i paesi hanno sempre riconosciuto l’importanza della Russia come partner bilaterale e come interlocutore in Europa e nei fora internazionali.

Nonostante negli ultimi tempi Germania e Italia abbiano avuto dei fraintendimenti dovuti in particolar modo alle politiche tedesche di risoluzione della crisi dell’euro e all’ostinazione tedesca sulle politiche di austerità, l’Italia non dovrebbe vedere il nuovo approccio della Germania verso la Russiacome pericoloso per l’attuale stato dei negoziati e del dialogo. Entrambi i paesi sono consapevoli che qualora le relazioni con la Russia deteriorassero ulteriormente, l’Ucraina affronterebbe il pericolo maggiore. Sia Roma che Berlino sono dunque intenzionate ad evitare qualsiasi mossa “fatale” che metta Kiev in ginocchio da un punto di vista politico, economico e geo-strategico. E’ anche vero che l’Italia è consapevole delle delicate e complicate relazioni storiche tra Berlino e Mosca e le comprende a pieno.

Infine, non bisogna sottovalutare la questione delle sanzioni. Germania e Italia non sono gli unici stati membri con forti interessi economici in Russia. La maggior parte degli stati europei ne ha. Alla luce di un approccio più duro verso Mosca, tutti gli stati membri, compresa la Germania, affronteranno una sfida difficile per tenere in equilibrio interessi economici e interessi geostrategici.

 

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