Judy Asks: L’Italia di Renzi è tornata in Europa? Risponde Silvia Francescon

Silvia Francescon, Direttrice dell'Ufficio di Roma di ECFR, risponde alla domanda 'L'Italia di Renzi è tornata in Europa?' per la rubrica settimanale Judy Asks di Judy Dempsey di Carnegie Europe.

Silvia Francescon risponde alla domanda ‘Is Renzi’s Italy back in the EU game?’ per la rubrica settimanale Judy Asks di Judy Dempsey di Carnegie Europe.

Sembra che l’Italia del Presidente del Consiglio Matteo Renzi sia tornata a contare in Europa, o almeno questo è quello che fanno presumere i recenti sviluppi politici. Tuttavia, una cosa è essere visibili, un’altra è essere influenti e giocare un ruolo decisionale.

Fino ad oggi, Renzi e l’Italia di Renzi (forse più il primo che la seconda) sono stati abbastanza visibili in Europa, per due ragioni principali.

Prima di tutto, le elezioni europee di maggio hanno dimostrato che l’Italia non è così indisciplinata come sostenevano in molti. L’affluenza alle urne degli elettori italiani è stata una delle più alte in Europa. Il Partito Democratico di Renzi ha ottenuto un inaspettato 41% e rappresenta ora la delegazione più grande di parlamentari europei nel gruppo socialista pan-europeo. Renzi è stato inoltre uno dei pochi leader europei a contenere l’avanzata dell’euroscetticismo che ha investito molti stati europei.

In secondo luogo, l’Italia ha ottenuto la carica di Alto Rappresentate dell’UE per gli Affai Esteri, una delle più visibili in Europa. La nomina del Ministro degli Esteri Federica Mogherini è stata una vittoria personale per Renzi, nonostante l’opposizione di molti stati membri.  

Tutte buone notizie per l’Italia. Tuttavia, la vera sfida è un’altra.

L’Italia ha perso molta influenza negli ultimi anni a causa di molteplici fattori, ma in particolar modo per le scarse performance economiche del paese. Il vero obiettivo di Renzi deve essere quello di portare alla ribalta l’Italia in Europa. Questo significa mettere in atto riforme strutturali, obiettivo in cui hanno fallito sia Mario Monti che Enrico Letta, i predecessori di Renzi.

Si potrà dare una chiara risposta alla domanda sul ritorno dell’Italia in Europa, solo quando Roma metterà in atto riforme strutturali e compirà azioni concrete per combattere l’evasione fiscale e la corruzione. Tutto questo, però, deve ancora avvenire.

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