Una mappatura dell’ascesa cinese nei Balcani occidentali

La Cina sta costruendo la propria influenza nella regione attraverso progetti incentrati su energia e infrastrutture ma anche istruzione, cultura e media. Se l’UE vuole raggiungere i propri obiettivi geopolitici in quest’area, dovrà comprendere la natura della competizione con Pechino in questi ambiti.

(180530) — BEIJING, May 30, 2018 (Xinhua) — Wang Yang, chairman of the National Committee of the Chinese People’s Political Consultative Conference (CPPCC), meets with Ivan Brajovic, speaker of the Parliament of Montenegro, in Beijing, capital of China, May 30, 2018. (Xinhua/Liu Weibing) (lmm)
Incontro tra Wang Yang, Presidente della Conferenza consultiva politica del Popolo Cinese, e Ivan Brajovic, ex Presidente del Parlamento del Montenegro (Pechino, Maggio 2018)
Immagine di Liu Weibing / Xinhua / picture alliance
©

L’ascesa della Cina nei Balcani Occidentali dell’ultimo decennio si è affermata come una degli sviluppi geopolitici più significativi avvenuti in Europa. Questo fenomeno rimanda alla spinta di internazionalizzazione di Pechino e rientra nel framework “16 +1” di Xi Jinping, incentrato su una maggiore cooperazione con i Paesi dell’Europa centrale e orientale. 

Tanto la penetrazione quanto l’avanzamento di Pechino nella regione hanno seguito le seguenti linee di azione:

  • Approfittare delle debolezze della regione, come instabilità geopolitica, accesso parziale al mercato europeo, dinamiche di emigrazione dalla regione, investimenti insufficienti, gestione governativa caratterizzata da corruzione, autocrazia e mancanza di trasparenza;
  • Affermare il controllo cinese su diversi settori critici: energia, infrastrutture, società (cultura, accademia, istruzione, media) e politica (a livello regionale e nazionale)
  • Connettere la regione: sviluppare una rete di partner interessati al fine di aumentare l’influenza cinese.

Questo processo ha colto molti politici di sorpresa; altri, invece, non hanno dato a questa tendenza la dovuta importanza, a causa di una scarsità di informazioni e dati affidabili ed accessibili.

Nel progetto Mapping China’s rise in the Western Balkans, Vladimir Shopov raccoglie, mette in relazione ed analizza questi dati e informazioni, con particolare focus su Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. La raccolta di dati è stata realizzata da partner ECFR in tutti i Paesi della regione. Il progetto si basa in modo complementare su approcci quantitativi e qualitativi, inserendo l’analisi in un quadro politico più ampio, con riferimento all’invasione russa dell’Ucraina, alla relazione unica di Pechino con Mosca, e al rapido spostamento da UE e NATO al fronte orientale. Il progetto prende inoltre in considerazione anche le opportunità di sviluppo dal punto di vista politico, economico e sociale.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.