The bear who came to tea: Russia, Libya and the Kremlin’s playbook for fragile states (riassunto)

La penetrazione della Russia in Libia, il ventre molle dell’Europa, offre lezioni significative su come Putin sfrutti l’instabilità geopolitica – e su come gli europei possano rispondere

The grave of the founder of the private security company Wagner, Yevgeny Prigozhin, at the Prokhorovsky cemetery
La statua di Yevgeny Prigozhin, fondatore della società di sicurezza privata Wagner, sulla sua tomba nel cimitero Prokhorovsky di San Pietroburgo, 2024
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La penetrazione della Russia in Libia, il ventre molle dell’Europa, offre lezioni significative su come Putin sfrutti l’instabilità geopolitica – e su come gli europei possano rispondere.

Il nuovo policy brief The bear who came to tea: Russia, Libya and the Kremlin’s playbook for fragile states a cura di Tarek Megerisi, Senior Policy Fellow del Programma MENA di ECFR, esplora la natura del crescente coinvolgimento della Russia in Libia e illustra le azioni che gli europei possono intraprendere per diluire l’influenza di Mosca e contribuire a una stabilità duratura nel fragile Stato. La pubblicazione analizza il modo in cui la Russia si è inserita in Libia, coltivando proxy attraverso una serie di gruppi di influenza e sfruttando le debolezze e l’instabilità della Libia per i propri interessi.

Il policy brief sostiene che gli europei devono dare priorità agli sforzi di stabilizzazione della Libia come mezzo per diluire l’influenza russa nel paese, che attualmente rappresenta una delle principali vulnerabilità sul fianco meridionale del continente.

A seguire un sommario dei contenuti:

  • Nell’ultimo decennio, la Russia si è reinserita in Libia, facendo del Paese il principale fulcro delle sue operazioni africane.
  • Ha utilizzato tre processi opportunistici: “coltivazione” (semina di proxy), “wagnerificazione” (sostegno agli uomini forti) e “addomesticamento” (sfruttamento delle risorse locali).
  • Comprendere questi processi significa comprendere il playbook della Russia per inserirsi in Stati “fragili”.
  • Inoltre, ciò serve anche ad identificare le debolezze che gli Stati europei possono sfruttare per contenere l’influenza della Russia in Libia, in quanto uno dei principali elementi di vulnerabilità sul versante meridionale del continente.

FINE


INTERVISTE

L’autore è disponibile per commenti e interviste. In caso di interesse, si prega di contattare il team di comunicazione di ECFR ([email protected]). 

SULL’AUTORE:

Tarek Megerisi è Senior Policy Fellow del Programma Medio Oriente e Nord Africa dell’European Council on Foreign Relations. Il suo lavoro si concentra principalmente su come la politica europea nei confronti delle regioni del Maghreb e del Mediterraneo possa diventare più strategica, armoniosa e incisiva, con un focus a lungo termine sulla Libia.


PARTNER: Questo Policy Brief è stato realizzato con il gentile sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.