Ritorno alla democrazia: Europa, Hamas ed elezioni palestinesi

L’UE e gli Stati Uniti hanno un ruolo decisivo nel garantire il successo del processo elettorale in Palestina. Così facendo, possono sostenere il rinnovamento politico palestinese e migliorare le prospettive per un accordo di pace sostenibile con Israele

Palestinian women register their names for parliamentary and presidential elections, in a school in Gaza City in February 2021
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  • Le elezioni palestinesi si terranno nei prossimi mesi – per la prima volta in oltre un decennio.
  • L’UE e gli Stati Uniti hanno un ruolo decisivo nel garantire il successo del processo elettorale. Così facendo, possono sostenere il rinnovamento politico palestinese e migliorare le prospettive per un accordo di pace sostenibile con Israele.
  • Nei ranghi di Hamas, i moderati hanno scommesso sulle elezioni. Il movimento – insieme con Fatah – sta cercando nuove strade per il proprio impegno politico, dato il contesto internazionale e regionale sempre meno propizio.
  • UE e USA dovrebbero: impegnarsi per rispettare il risultato delle elezioni; persuadere Israele a sostenere un processo elettorale libero, giusto e inclusivo; perseguire una relazione costruttiva con ogni nuovo governo che prometta di rispettare la democrazia, i diritti umani e il diritto internazionale.

A maggio e luglio 2021, si terranno in Palestina le elezioni presidenziali e parlamentari, per la prima volta in 15 anni. Non sarà il primo esperimento democratico per la Palestina, ma sarà un momento decisivo per i palestinesi, che delineerà il futuro del conflitto israelo-palestinese.  Nonostante questo processo non sia in sé sufficiente per riparare le numerose fratture che sono emerse a partire dalla spaccatura tra Gaza e Cisgiordania nel 2007, le elezioni nazionali, in combinazione con un accordo di condivisione del potere tra Hamas e Fatah, contribuirebbero in ogni caso a una piena riconciliazione nazionale, a una riunificazione istituzionale e sociale, e a  un percorso di riforma politica.

L’ultimo paper di Hugh Lovatt, Policy Fellow presso lo European Council on Foreign Relations –  Back to democracy: Europe, Hamas, and the Palestinian electionsanalizza i calcoli politici di Hamas, gli sviluppi elettorali futuri, e come l’UE e gli Stati Uniti possono aiutare ad assicurare un risultato positivo in linea con i propri obiettivi di politica estera.

Secondo Hugh Lovatt, Policy Fellow di ECFR:

L’UE ha la rara opportunità di indirizzare positivamente il conflitto. Garantendo il successo di questo imminente processo elettorale, l’UE può spingere Hamas verso un approccio politico più moderato e verso il sostegno a una soluzione basata su due Stati. Ciò può preparare il terreno per un processo diplomatico inclusivo, sulla via della riunificazione intra-palestinese e di un futuro accordo di pace sostenibile con Israele. Un fallimento, al contrario, porterà ad una linea più dura di Hamas e consoliderà le disfunzioni politiche palestinesi.”

Se l’UE non incoraggia e non sostiene le prossime elezioni, il processo elettorale correrà un maggior rischio di fallimento. L’UE deve rimanere concentrata sui propri obiettivi strategici. Le elezioni rappresentano un’opportunità per l’UE di contribuire allo sviluppo della democrazia palestinese, di istituzioni responsabili e di un governo unificato, basato sullo Stato di diritto. Un futuro governo di unità in Palestina può anche aiutare a sostenere la ripresa socioeconomica di Gaza e ad evitare una nuova guerra con Israele.

In un momento in cui il processo di pace di Oslo si è arenato e le prospettive realistiche di raggiungere una soluzione basata su due Stati sono quasi del tutto scomparse, riuscire a coinvolgere Hamas in una strategia politica nonviolenta sarebbe un risultato significativo al fine di risolvere il conflitto con Israele e garantirne il rispetto delle regole democratiche e del diritto internazionale. In tal modo, l’UE contribuirebbe a porre le basi per un accordo politico sostenibile con Israele in futuro, capace di guadagnare il sostegno pubblico palestinese, al di là delle fazioni.

Anche se la strada da percorrere non è certo facile, lavorare per sostenere il successo delle elezioni e garantire un ambiente politico post-elettorale positivo rappresenta un saggio investimento del capitale politico dell’UE.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.