Migrazione, Balcani occidentali ed il precedente irlandese

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I governi dei paesi dei Balcani occidentali hanno fallito nel comprendere il potenziale della diaspora. Trattasi di circa 6 milioni di persone dotate di network, capacità e risorse di cui i Balcani occidentali hanno bisogno per progredire ed avanzare in un’era caratterizzata da forte competizione economica.

Nel nuovo rapporto ECFR, Alida Vracic compara l’esperienza migratoria dei Balcani occidentali e quella irlandese, considerata da molti un successo.

Si parla spesso della “fortuna dell’irlandese”. In realtà gli irlandesi hanno costruito da soli la propria fortuna. I paesi dei Balcani occidentali dovrebbero seguirne l’esempio raccogliendo dati ed analizzando la composizione della forza lavoro all’estero, per comprendere correttamente la diaspora e costruire con essa un dialogo.

L’UE dovrebbe sostenere tale processo in quanto gran parte della diaspora balcanica risiede nel territorio comunitario.

Inoltre, i sondaggi rivelano come un’ulteriore allargamento dell’UE verrebbe contestato. L’UE dovrebbe quindi introdurre programmi di migrazione circolare per favorire il ritorno nei cittadini balcanici nei propri paesi di provenienza e contribuirne allo sviluppo.

Con il processo di adesione al momento sospeso, è necessario un approccio innovativo e dinamico che garantisca la stabilità e prosperità dell’Europa.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.