Il “Pivot” russo verso l’Eurasia
Una discussione sui motivi della svolta russa verso l’Eurasia
I Presidenti di Russia, Kazakistan e Bielorussia hanno firmato ad Astana l'accordo di costituzione dell'Unione Eurasiatica, progetto di integrazione, guidato da Mosca, per promuovere l'integrazione economica dell'area post-Sovietica.
L'accordo pone importanti interrogativi sulle implicazioni per l'UE e per le relazioni con la Russia. Con la firma di tale accordo, Mosca si sta definitivamente allontanando dall'Occidente sperando in un futuro migliore in Asia e nel Pacifico?
Nel nuovo documento di policy “Russia's “pivot” to Eurasia“, ECFR ha chiesto a dieci esperti provenienti dal panorama politicoUna discussione sui motivi della svolta russa verso l'Eurasia russo di spiegare i motivi del disappunto dell'élite russa verso le politiche occidentali e come tale atteggiamento abbia influenzato la svolta verso l'(Eur)Asia.
Tra le analisi:
- Le origini del concetto di “Eurasia” e la sua applicabilità allo scenario attuale
- Le prospettive di successo del progetto personale di Putin
- L'opposizione di Putin all'Occidente
- I piani di Mosca per bilanciare la competizione e l'influenza della Cina
- Il ruolo della politica energetica nella strategia russa verso l'(Eur)Asia
- L'impatto della crisi ucraina e dell'annessione della Crimea
Secondo Kadri Liik, Direttrice del Programma Wider Europe di ECFR”la Russia non sta attaccando l'Ucraina, ma l'intero ordine europeo. Mosca non vuole solo ripristinare il concetto di sfere di influenza geopolitiche, ma conferirgli nuova legittimità come principio ordinante del sistema internazionale. L'Occidente deve capire che, per gran parte della sua storia post-Sovietica, la Russia ha vissuto in un mondo parallelo, interpretando secondo propri paradigmi quegli stessi eventi a cui noi europei abbiamo assistito, e in alcuni casi incoraggiato e elogiato“
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