Georgia vulnerabile alle pressioni della Russia

Analisi delle potenziali aree di influenza russa sulla Georgia

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Le due regioni occupate dell’Abcasia e Ossezia del Sud costituiscono l’asso nella manica russo per ostacolare l’avvicinamento della Georgia all’UE.

Secondo Sergi Kapanadze, autore del rapporto ECFR “Georgia’s vulnerability to Russian pressure points”, alla luce dell’annessione della Crimea, la Russia potrebbe pensare di annettere anche l’Ossezia del Sud. Mosca potrebbe inoltre prendere di mira i negoziati di Ginevra sulle due regioni contese, al fine di contestare l’Accordo di Associazione della Georgia con l’UE, la cui firma è prevista per questa settimana.

Secondo Sergi Kapanadze “la convinzione georgiana di essere più forte e capace dell’Ucraina nel resistere alle pressioni di Mosca è errata e pericolosa”.

Il rapporto ECFR analizza le potenziali aree di influenza russa sulla Georgia:

  • INVESTIMENTI: Mosca investe poco in Georgia, quindi il ritiro degli investimenti diretti esteri russi (IDE) non costituirebbe una seria minaccia per il paese, a meno che gli IDE occidentali non diminuiscano.
  • COMMERCIO: dall’indipendenza del paese, le esportazioni georgiane verso la Russia sono aumentate e continuano a crescere rapidamente, soprattutto quelle di vino, una volta soggette ai divieti di Mosca durante la crisi del 2006. Tali esportazioni sono vulnerabili a qualsiasi tipo di deterioramento delle relazioni politiche tra Tbilisi e Mosca.
  • ENERGIA: nonostante sin dal 2007 la Georgia esporti energia elettrica verso la Russia e la sua dipendenza dal gas russo stia diminuendo, la dipendenza georgiana dalle importazioni di petrolio russo cresce.
  • RIMESSE: alla luce dell’aumento delle rimesse degli immigrati georgiani in Russia, un loro divieto costituirebbe un’arma potente, tuttavia difficile da utilizzare. Eppure, occorre tener presente che la portata di tale iniziativa verrebbe attutita dalla ridotta presenza dei lavoratori georgiani in Russia, espulsi in massa dal paese durante le tensioni politiche del 2006.

La Russia potrebbe contrastare l’avvicinamento della Georgia all’UE anche dall’interno, fomentando l’opposizione georgiana all’integrazione europea, attraverso il sostegno a partiti e gruppi di interesse anti-UE, alla chiesa ortodossa conservatrice e al movimento separatista pro-armeno.

Secondo Sergi Kapanadze “la Georgia deve riconoscere le proprie vulnerabilità e mettere in guardia l’UE e la NATO dal pericolo russo. In questo modo, in caso di maggiori pressioni russe, l’Occidente non verrà colto di sorpresa, come nel caso dell’Ucraina”.

Le mosse della Russia per impedire l’integrazione europea della Georgia e le conseguenti reazioni di Tbilisi, dipenderanno dagli sviluppi della crisi ucraina. Gli interessi economici europei nell’area russa del Partenariato Orientale saranno determinati dal futuro delle relazioni con Kiev.

 

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