“Respingere, contenere e impegnarsi”: l’approccio UE verso la Russia

Il blocco dovrebbe riformulare la propria narrativa su diritti umani e democrazia, sviluppando nel contempo legami più stretti dal punto di vista militare e securitario con alcuni selezionati vicini

Russian Foreign Minister Sergey Lavrov and High Representative Josep Borrell (then Spanish Foreign Minister), meet in Moscow in 2018
Immagine di Russian MFA
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  • Negli ultimi anni, l’UE ha basato la sua politica nei confronti della Russia su modeste sanzioni, periodiche offerte di impegno e un attento adattamento alle sensibilità strategiche russe.
  • Ma l’approccio russo all’UE è stato molto meno calibrato, con tentativi intenzionali di porre fine all’influenza del blocco europeo in vaste aree del suo Vicinato.
  • L’UE dovrebbe respingere e contenere la Russia e allo stesso tempo impegnarsi con essa, tenendosi pronta per le difficili interazioni diplomatiche con Mosca.
  • Il blocco dovrebbe riformulare la propria narrativa su diritti umani e democrazia, sviluppando nel contempo legami più stretti dal punto di vista militare e securitario con alcuni selezionati vicini nei Balcani, quelli orientali, il Medio Oriente e l’Africa.
  • L’UE dovrebbe continuare a impegnarsi in modo selettivo con il governo e la società russa attraverso istituzioni multilaterali, procedure semplificate per i visti e il dialogo con un ampio spettro di organizzazioni.

Mentre i leader europei si preparano a incontrarsi il 25-26 marzo per discutere le relazioni dell’UE con la Russia, lo European Council on Foreign Relations (ECFR) pubblica un breve studio su come l’Unione europea dovrebbe affrontare le relazioni con la Russia. A partire dal suo recente viaggio a Mosca, il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell ha sostenuto una nuova triade politica per approcciare la Russia: respingere, contenere e impegnarsi. Come può l’UE trasformare l’ennesimo slogan di Bruxelles in politiche concrete?

L’ultimo paper degli esperti di ECFR Carl Bildt, Gustav Gressel, Kadri Liik e Nicu Popescu – Push back, contain, and engage: How the EU should approach relations with Russia delinea diversi modi in cui il blocco può cercare di adattare la sua politica verso la Russia a questi nuovi imperativi, e sviluppare questi concetti in politiche concrete.

Gli Stati membri dell’UE dovrebbero adottare un approccio più geopolitico nei confronti della Russia, anche attraverso le seguenti azioni:

  • Respingere: tutte le politiche che consentono all’UE di mantenere la propria posizione –  ossia aumento delle capacità militari, di intelligence o informatiche, nonché l’indipendenza energetica europea –  miglioreranno la capacità dell’UE di dialogare con altre potenze da una posizione di rilievo. Esporsi a favore del rispetto dei diritti umani e dei valori democratici è un modo per proiettare un’Unione europea forte e sicura di sé.
  • Contenere: la Russia ha utilizzato una crescente rete di partenariati e alleanze per interrompere l’influenza dell’UE in alcune regioni chiave. In risposta, l’UE e i suoi Stati membri dovrebbero: migliorare il coordinamento UE-USA sulla Russia; rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza e questioni militari con tutti i paesi dei Balcani occidentali; e iniziare a investire in ambito militare e di sicurezza e in partenariati informatici con Paesi quali Ucraina, Moldova e Georgia.
  • Impegnarsi: l’UE dovrebbe anche impegnarsi sulla via del dialogo con la Russia. Gli sforzi delle parti per affrontare il cambiamento climatico e altre questioni ambientali potrebbero svolgersi in contesti multilaterali. La cooperazione nella lotta contro il terrorismo dovrebbe continuare (anche se è per lo più bilaterale). Anche la cooperazione sui vaccini è uno sforzo utile: così come il Covid-19 non ha nazionalità, tantomeno dovrebbero averla le misure per contenerne la diffusione.

Secondo Nicu Popescu, Direttore del programma Wider Europe di ECFR:

Un approccio muscolare non fa parte della cultura strategica e della zona di comfort della diplomazia europea. Ma essere emarginati dai ranghi delle potenze mondiali è certamente una prospettiva più sconfortante per l’UE rispetto a cercare di imparare il linguaggio del potere e agire come una potenza. In altre parole, un miglior dialogo con la Russia si concretizzerà quando l’UE inizierà ad agire in modo più assertivo, sia a livello nazionale che internazionale. Col tempo, il dialogo riprenderà. Ma l’UE dovrebbe arrivare al tavolo con più carte da giocare di quante ne abbia attualmente.”

Nelle relazioni internazionali, scontro e cooperazione non sono antonimi, bensì due facce della stessa medaglia. Di conseguenza, l’UE dovrebbe cercare di rivendicare la propria influenza regionale nel suo Vicinato e di limitare la capacità di altre potenze –  che si tratti della Russia, della Cina o addirittura della Turchia –  di agire contro gli interessi europei. Per raggiungere questo obiettivo, il blocco dovrebbe mettere in atto lo slogan di Borrell –“respingere, contenere, impegnarsi” – attraverso politiche assertive verso più partner, non solo la Russia.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.