Coalition building: come collaborano gli stati membri?

Un sondaggio tra i 28 stati membri

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Quali sono le capitali europee che hanno maggiore influenza nell’UE e quali vengono percepite come “partner vitali”? Quali stati membri condividono interessi comuni e quali collaborano frequentemente e stabilmente? Quali i governi che vengono percepiti come partner, con cui è più facile cooperare?

Non sempre sappiamo come il nostro paese è percepito all’esterno. 

ECFR ha analizzato le relazioni tra stati membri dell'UE attraverso il progetto interattivo “EU Coalition Explorer”, risultato di un sondaggio effettuato tra i rappresentanti di governo ed esperti dei 28 stati membri.

RISULTATI

I dati più rilevanti sono stati riassunti da Josef Janning e Christel Zunneberg nell’analisi “The invisible web

 from interaction to coalition-building in the EU”.

1. Per quanto riguarda l'inter-connettività tra gli stati membri e l'influenza percepita di alcuni stati sulla politica dell'UE, Germania e Francia si distinguono per il proprio ruolo chiave. L'importanza di altri grandi stati (Gran Bretagna – nonostante Brexit -, Italia, Polonia e Spagna), così come degli stati più piccoli quali Svezia e Paesi Bassi, risulta evidente. Essi si distinguono per i forti legami con gli altri stati membri dell’UE e per l'alta considerazione che ricevono da essi.

2. Il centro della coalizione varia a seconda dell’ambito politico che dà luogo ad altrettanti centri politici. L'asse franco-tedesco è spesso al centro di essi, con iniziative di coalizione di successo in politica estera e di sviluppo, politica di sicurezza e di difesa e politica fiscale, che richiedono il contributo di altri partner. I paesi al centro di tali iniziative cercheranno di ampliare il proprio cerchio di partner, inserendo gli stati con cui sono connessi e costruendo maggioranze.

GERMANIA: Dalla prospettiva di Berlino il coinvolgimento di un altro paese del gruppo Visegràd, come la Repubblica Ceca o la Slovacchia, verrebbe accolto come elemento di stabilizzazione dell'allargamento ad est.

FRANCIA: La Francia potrebbe tentare di legarsi maggiormente agli Stati membri del Sud, come l’Italia.

ITALIA: L’Italia potrebbe essere avvicinata dalla Francia, paese in cerca di maggiore inter-connessione con gli stati membri del Sud. 

POLONIA: La classe politica polacca sembra considerare il proprio paese come il più debole all’interno del “triangolo di Weimar”. Tuttavia, la Germania cercherà di includere la Polonia all’interno di alleanze, ogni qual volta possibile.

SPAGNA: La Spagna potrebbe, come nel caso dell’Italia, essere avvicinata dalla Francia, paese in cerca di maggiore inter-connessione con gli stati membri del Sud. 
REGNO UNITO: Oltre alla politica fiscale, estera e di sviluppo e alla politica economica e sociale, il Regno Unito costruisce un proprio nucleo politico insieme a Germania e Francia sui temi della Politica di Sicurezza e di Difesa dell’UE.
BULGARIA: Sebbene la Bulgaria non faccia parte del centro decisionale politico, potrebbe essere avvicinata per ottenere sostegno sulle varie coalizioni.

3. Verso un’Europa a più velocità

Il risultato complessivo del sondaggio mostra l’effettiva disponibilità ad un'integrazione differenziata. Gli esperti sono stati invitati a designare il livello di azione prescelto dai propri governi in 16 diversi settori. Più di un terzo degli intervistati ha preferito lavorare in gruppi con una propria base giuridica o in coalizioni informali, invece di optare per un’azione coordinata con tutti gli stati membri o per politiche puramente nazionali.

Secondo Josef Janning, Co-Direttore di ECFR Berlino, “L'Unione europea manca di un gruppo di stati membri pronti e disposti a lavorare insieme per promuovere un'ulteriore integrazione europea”. “Per contrastare le attuali forze centrifughe, gli stati membri dell'UE si dovrebbero rafforzare attraverso gruppi strutturati o coalizioni informali per lavorare insieme per l’Europa “.
Christel Zunneberg, Assistente alla ricerca del progetto Rethink: Europe aggiunge: “È ormai chiaro come il centro di coalizione vari a seconda del campo politico, il che comporta l'esistenza di diverse aree di forza politica. Ciò potrebbe dare vita ad un’Europa a più velocità “.

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