“Così i russi vedono la crisi”, Marta Dassù, La Stampa
Vista da Mosca, l'Europa divisa non è un interlocutore strategico
Vista da Mosca, l'Europa divisa non è un interlocutore strategico
In seguito all’annessione russa della Crimea, tre altre regioni dell’Ucraina orientale (Kharkvic, Donetsk e Luhansk) hanno chiesto che l’11 Maggio venga indetto un referendum per la secessione dall’Ucraina. Queste quattro regioni rivestono un’importanza strategica per lo sviluppo economico del paese. Insieme, costituiscono un terzo dell’export totale e un quarto del PIL ucraino. L’attuale situazione politica ha sollevato seri dubbi sul futuro della questione energetica in Ucraina, che dipende dalla soluzione delle controversie sul gas tra Mosca e Kiev.
L’Europa può trarre due lezioni dalla politica “pan-asiatica” di Abbott. Può imparare a bilanciare le proprie relazioni con Cina e Giappone, in un contesto di non facili rapporti fra i due paesi e prendere nota del valore dell’Australia come partner strategico nella regione del Pacifico.
I recenti fatti in Ucraina e Crimea pongono diversi quesiti sul futuro di Kiev, i rapporti con l’Europa, il ruolo della Russia, le ripercussioni nella regione post-sovietica, la posizione degli Stati Uniti e le conseguenze della crisi su attori come la Cina, la Turchia e il mondo arabo.
Recent developments in Ukraine and Crimea lead to several questions on the future of Kiev, its relations with Europe, Russia’s role, the consequences on the post-soviet region, the US position and the reactions of some of most relevant international actors as China, Turkey and the Arab region.
Come rispondere all'avanzata dell'Euroscetticismo
Presentation of “The Eurosceptic surge and how to respond to it”, by Mark Leonard and José Ignacio Torreblanca
Gli europeisti dovrebbero favorire il dibattito tra visioni differenti dell’Europa
“Da trent'anni cerchiamo di integrare la Russia nella comunità internazionale, e ora la stiamo isolando nuovamente” Queste parole, pronunciate da un funzionario britannico, riassumono il disappunto e lo smarrimento della diplomazia occidentale nel gestire la crisi con la Russia.
Secondo Ivan Krastev, Board Member di ECFR e Presidente del Centre for Liberal Strategies, l'influenza di Orban in Europa é seconda solo a quella della Merkel.