Rome Foreign Policy Club 2025 – Come Undone: Europa e Italia tra frammentazione globale e vulnerabilità del vicinato

, Berlin time (CEST, UTC+2)

Nella sua edizione 2025, la quarta da quando il progetto è stato lanciato, il Rome Foreign Policy Club riunisce giovani think tanker italiani under-40 per elaborare ipotesi di scenario rilevanti per la politica estera e multilaterale italiana ed europea. Tale esercizio si pone come obiettivo la formulazione di raccomandazioni a supporto delle attività di policy del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Cruciale per la ridefinizione delle relazioni transatlantiche, il 2025 rappresenta l’anno in cui l’Italia e l’Europa dovranno affrontare una serie di sfide strutturali di lungo termine, esacerbate da Ucraina e Gaza, nonché dalle tensioni geopolitiche e dalla rivalità sistemica tra Cina e Stati Uniti. L’attuale ordine globale sta vivendo una progressiva frammentazione, con implicazioni profonde dirette per il nostro vicinato meridionale e orientale.

Agenda

9:30 – 9:45 Arrivo dei Partecipanti  

9:45 – 11:15 Panel 1: Incastri Instabili alle porte dell’Europa: Nord Africa & Sahel nel dis-ordine internazionale  

Il Nord Africa e il Sahel, alle porte dell’Europa, appaiono sempre più esposti al caos di un ordine internazionale frammentato. Diversi attori esterni operano nell’area in ordine sparso, alimentando nuove sfere di influenza su più livelli. La stessa tendenza degli attori africani ad assumere autonomia strategica, agendo come “battitori liberi,” contribuirebbe alla creazione di un contesto multipolare. Tuttavia, l’amministrazione Trump sta accelerando la transizione verso un ordine globale a somma zero, dove l’allineamento con la “nuova America” rischia di diventare il principale fattore discriminante. In un possibile scenario “Trump vs. the Rest,” i Paesi del Nord Africa e del Sahel saranno inevitabilmente coinvolti. L’Europa – e soprattutto l’Italia – possono permettersi di restare a guardare? 

Mattia Caniglia, Global Disinformation Index 
Corrado Čok, ECFR Africa 
Jacopo Franceschini, Università Kadir Has 
Lorena Stella Martini, ECCO Climate 

Modera: Angela Ziccardi, ECFR Roma 

11:15 – 11:45 Coffee break  

11:45 – 13:15 Panel 2: Fratture ad Est: I Balcani tra integrazione europea e pressioni esterne 

La regione dei Balcani si trova particolarmente esposta alle dinamiche di frammentazione del sistema internazionale, con impatti significativi sulle traiettorie di adesione all’Unione Europea. Se a prevalere sarà un maggiore multipolarismo, la regione vedrà aumentare il grado di complessità e tensione interna, aumentando i fattori di instabilità e le disparità economiche, energetiche e commerciali nei diversi paesi. Viceversa, in un quadro di prevalente bilateralismo, i Balcani rischiano la divisione in due blocchi, uno filoccidentale e uno più vicino all’orbita cinese e russa. Entrambi gli scenari pongono questioni fondamentali per quanto riguarda l’azione europea e la proiezione italiana nella regione. Come dovrebbero muoversi Roma e Bruxelles in un’area così strategica del proprio vicinato?

Giorgio Fruscione, ISPI 
Alberto Rizzi, ECFR Roma
Ester Sabatino, IISS 
Cecilia Trasi, Bruegel 

Modera: Emily Tasinato, ECFR Roma 

13:15 – 13:30 Conclusioni a cura di Giuliana Del Papa, Unità Analisi e Programmazione, MAECI