10 proposte per cambiare la Politica Europea di Vicinato
Dieci punti per migliorare l'approccio europeo al vicinato meridionale e occidentale
10 proposte per la politica europea di vicinato:
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Trasferire risorse e sforzi da programmi bilaterali a iniziative tematiche/regionali; |
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Considerare la PEV più come un insieme di strumenti (accordi di scambio, sostegno finanziario etc.), piuttosto che una politica, da utilizzare in un “vicinato” concepito in maniera più flessibile; |
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Distinguere tra vicinato orientale e meridionale, con due diversi Commissari che agiscano da delegati dell’Alto Rappresentante; |
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Condurre valutazioni che riconsiderino gli interessi europei all’origine, gli obiettivi e le strategie europee con riferimento a due scenari: cosa vogliamo veramente dai paesi del vicinato? Come bilanciare le differenti preoccupazioni europee? |
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Misurarsi con la sfida russa all’ “ordine europeo”, fornendo al governo di Kiev un sostegno economico e finanziario commisurato alle sfide che sta affrontando; |
6 |
Concentrarsi sull’emergenza immigrazione e rifugiati e includere Sahel e Corno d’Africa in una più ampia strategia per il Mediterraneo meridionale. Questo significherà dare la priorità a (a meno che e finché non si trovi un piano per risolvere la questione siriana e libica):
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7 |
Rilanciare il coinvolgimento della Turchia, in quanto potenza regionale; |
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Abbandonare l’illusione di una condizionalità perfetta. Prendere decisioni strategiche su chi intendiamo aiutare, per quali ragioni e in quali termini. Utilizzare lo European Endowment for Democracy per il suo reale scopo, riducendo i negoziati improduttivi tra governi; |
9 |
Mappare gli interessi e le priorità di ciascun stato membroall’interno di una più ampia area di vicinato; |
10 |
Nessuna decisione sulla PEV dovrebbe essere presa prima della conclusione della revisione 2016 della strategia estera a cura dell’Alto Rappresentante Mogherini. |
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Per maggiori informazioni: “Un nuovo approccio europeo per il Vicinato“, di Susi Dennison & Nick Witney
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