La sfida della pandemia: una strategia per la ripresa dell’Italia

L’Italia deve cogliere le opportunità create dalla mobilitazione europea di ingenti risorse come stimolo fiscale per la ripresa

An Italian flag hung outside of a window in Bologna with the slogan “Andrà tutto bene” (Everything is gonna be fine) during the Covid-19 pandemic in 2020. (#iorestoacasa: #istayathome)
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La seconda ondata di COVID-19 sta mettendo a dura prova l’Europa ed i suoi cittadini, obbligando i governi europei ad adottare nuove misure restrittive al fine di salvare delle vite. I membri del Consiglio europeo si sono riuniti in sessioni virtuali straordinarie lo scorso 29 ottobre e 19 novembre per rafforzare e coordinare gli sforzi collettivi contro la pandemia. I leader europei hanno discusso di vaccini, test e tracciamento, di misure contenitive e di azioni atte a garantire un coordinamento efficace, lo scambio di dati e il continuo funzionamento del mercato interno europeo anche in seno a questa crisi.

Queste seppur necessarie misure stanno mettendo sotto pressione le economie e le società europee. In questa situazione, la necessità di agire si fa sempre più urgente.

Mentre cerchiamo di gestire le profonde conseguenze della pandemia e piangiamo le nostre perdite, è nostro dovere cogliere le opportunità create dalla mobilitazione da parte dell’UE di ingenti risorse quali stimolo fiscale per la ripresa. Un compito, questo, che dobbiamo svolgere animati da uno spirito di solidarietà.

In Italia, porteremo avanti un’agenda di ripresa e resilienza attraverso un insieme equilibrato di investimenti e riforme. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e il proposito di rafforzare l’autonomia strategica europea saranno fondamentali in questa direzione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) non è solo una lista di spese che l’Italia si prepara a sostenere, bensì rappresenta la base di un progetto strategico per la modernizzazione e la trasformazione del nostro Paese nella cornice di obiettivi europei e globali.

Il 13 ottobre 2020, il Parlamento italiano ha approvato le linee guida del PNRR e definito un indirizzo politico per la sua applicazione. Poco dopo, abbiamo iniziato a discuterne con la task force della Commissione europea.

A livello europeo, il tempo è cruciale: è importante portare a compimento in modo repentino le procedure per l’applicazione del quadro finanziario pluriennale. Non è certo questo il momento per gli stati membri di apporre il proprio veto.

Il PNRR si concentra su 4 importanti aree strategiche: modernizzazione, transizione green, inclusione sociale e regionale, e uguaglianza di genere. Attraverso questa strategia, l’Italia potrà superare gli ostacoli storici alla propria crescita economica – tra questi, la riforma del settore giudiziario e della pubblica amministrazione – e adotterà misure dall’immediato impatto socio-economico. Il piano avrà effetti a lungo termine per le generazioni future, e sarà una base di sostegno per le trasformazioni in chiave digitale e green, assicurando l’inclusione sociale. Gli investimenti e le riforme in seno al PNRR si articoleranno attorno a sei missioni: 1) digitalizzazione, innovazione e competitività; 2) rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) infrastrutture per la mobilità; 4) istruzione, formazione, ricerca e cultura; 5) equità sociale, territoriale e di genere; 6) salute. Le linee guida del governo per il PNRR hanno come obiettivo il raddoppiamento del tasso di crescita economica dell’ultimo decennio, la riforma di alcuni settori chiave per lo sviluppo economico e sociale, e l’aumento degli investimenti pubblici sino al 3% del PIL nazionale.

Il 2021 sarà un anno importante per l’Italia: mentre continueranno i nostri sforzi per superare la pandemia e le sue disastrose conseguenze, cominceremo a rendere esecutivo il PNRR. Contribuiremo anche agli sforzi su scala internazionale nella cornice del Summit mondiale della salute, che sarà ospitato dall’Italia, e assumeremo inoltre la presidenza del G20 e la co-presidenza della COP26 sul cambiamento climatico.

La pandemia rappresenta una sfida fondamentale che dovremo affrontare in solidarietà con i nostri partner europei. Solo così l’Italia potrà dare nuova linfa alla propria economia, promuovere l’inclusione sociale e proteggere i propri valori fondamentali.

Vincenzo Amendola è Ministro per gli Affari europei e membro del Consiglio di ECFR.

ECFR non assume posizioni collettive. Le pubblicazioni di ECFR rappresentano il punto di vista degli autori.