Crisi nel Mediterraneo e immigrazione: Cosa può fare l’Europa?

Gli interventi di Emma Bonino, Presidente ECFR, sui media italiani ed esteri

In occasione del Consiglio Annuale di ECFR (Bruxelles, 11- 12 giugno) Emma Bonino, Presidente ECFR, ha discusso delle possibilità dell’Europa per risolvere la crisi nel Mediterraneo: “We must admit that we don’t have a lot of room for manoeuvring in the region. It is wrong to say we can do something, it is too late. We don’t have a miracle solution. Where we can really make the difference is in countries that are not yet in this nightmare: I am talking about Tunisia, Morocco, Jordan, Lebanon. Fragile state where we can be relevant. People want an immediate solution, but the world is not what it used to be: we don’t have neither the capacity nor the possibility anymore to impose our will, and everytime we have put boots on the ground we have made a disaster. ‘Not to make too many mistakes’ is already a policy, maybe not a sexy one, but it’s already a policy.”

Inoltre, su Il Mattino e RaiNews 24 ha riflettuto  sugli errori delle politiche sull’accoglienza: “Si è agito sulla scia dell’emergenza. I campi sono degli obbrobri, ma non si risolve tutto con le ruspe che hanno bisogno di alternative. Bisogna studiare sistemazioni per piccoli gruppi. La cultura radicale esamina soluzioni concrete, non urla a vuoto”.“L’Europa ha fallito sull’immigrazione? “Hanno fallito le classi dirigenti europee in senso ampio. Quando 15 anni fa, l’allora commissario della Ue, Antonio Vitorino, propose una politica comune sull’immigrazione, tutti i Paesi membri la bocciarono sostenendo che si trattava di una questione affidata alle politiche nazionali che ne erano titolari. Fu miopia, ma ora tutti lo dimenticano e urlano che ci vuole più Europa”.

Sul blocco attuato dalla Francia alla frontiera di Ventimiglia ha commentato: “A me pare, anche se la Francia nega, che si tratta di una violazione del trattato di Schengen, senza preavviso. La Francia avrebbe dovuto avvisare gli altri Paesi, ma ha deciso di adottare il pugno duro forse per populismo elettorale, inseguendo le tesi di Marine Le Pen. Credo ci siano margini per l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti della Francia”.

Per France Culture , insieme a Mark Leonard e Pierre Vimont, è ritornata sulla reazione europea all’emergenza nel Mediterraneo: “Les pays européens pour des raisons internes découvrent finalement la politique étrangère. Maintenant l’Italie a découvert le rôle de l’Europe sur l’hystérie immigration. On a pensé malheureusement, par faute d’analyse, que c’était un problème temporaire. […] Les pays européens ont-ils l’ambition d’influencer la crise en Moyen Orient ? L’ambition peut être, les moyens j’ai quelque doute. C’est une énorme guerre intra-sunnite, c’est leur guerre, une guerre pour l’hégémonie, de l’extérieur il y a pas beaucoup qu’on peut faire. Quel est le rôle des politiques européens ? Il faut d’abord aider les pays que ne sont pas encore dans le chaos.  Pour ce qui concerne la politique interne, il faut expliquer à la population les dynamiques de l’immigration, on ne peut pas laisser tout dans les mains de la Lega Nord”. 

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