Allineamento nord-sud: perché l’Italia dovrebbe aderire all’Iniziativa dei Tre Mari

Giorgia Meloni dovrebbe rendere più incisivo il ruolo geopolitico dell’Italia in Europa. Roma potrebbe promuovere la collaborazione transfrontaliera e maggiore integrazione regionale attraverso progetti come l’Iniziativa dei Tre Mari

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa a una conferenza stampa con il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis (non nella foto), a Roma, Italia, Maggio 2025
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Giorgia Meloni dovrebbe rendere più incisivo il ruolo geopolitico dell’Italia in Europa. Roma potrebbe promuovere la collaborazione transfrontaliera e maggiore integrazione regionale attraverso progetti come l’Iniziativa dei Tre Mari.

A fine aprile si è svolta a Varsavia la decima edizione del summit dell’Iniziativa dei Tre Mari (3SI). La piattaforma, istituita nel 2016 da 12 Stati membri dell’UE uniti dall’esperienza storica della cortina di ferro, mira a promuovere la cooperazione tra i Paesi dell’Europa settentrionale e meridionale – e a valorizzare le regioni del Mar Baltico, del Mar Nero e del Mar Adriatico attraverso una rete di progetti energetici, di connettività e infrastrutturali.

Ad oggi, l’elenco dei membri 3SI vanta Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia, tutti alleati NATO tranne l’Austria. E l’iniziativa continua a crescere: nel 2022 e nel 2023, la 3SI ha nominato l’Ucraina e la Moldavia come Stati associati, mentre l’Albania e il Montenegro hanno ottenuto questo status nel 2025. L’Italia è tuttavia assente. Roma si trova in una posizione geografica privilegiata per gli obiettivi a Sud dell’iniziativa, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ne comprende la crescente importanza strategica per i Paesi partecipanti. Ciononostante, né i passati governi italiani  né quelli presenti hanno considerato la 3SI una priorità geopolitica. Meloni dovrebbe invece guardare oltre le tradizionali aree di interesse geografico dell’Italia nei Balcani occidentali e nella sponda sud del Mediterraneo, impegnandosi in forme più estese di cooperazione regionale e adottando un approccio longitudinale per la sicurezza economica.

Perché l’Italia dovrebbe aderire all’Iniziativa dei Tre Mari

  1. L’adesione alla 3SI rafforzerebbe il già forte orientamento di politica estera dell’Italia verso i Balcani occidentali, a lungo una priorità per numerosi governi italiani. La 3SI comprende la Croazia e la Slovenia: nel primo Paese, 300 aziende italiane operano con un interscambio commerciale totale di 8 miliardi di euro, mentre in Slovenia l’Italia è il secondo più importante partner commerciale a livello europeo, e terzo a livello mondiale. Ad aprile, il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato che la 3SI avrebbe concesso a Montenegro e ad Albania lo status di Stati associati. Poiché entrambi i paesi sono politicamente ed economicamente essenziali per l’Italia, la sua inclusione nella 3SI non potrebbe che rendere più solidi gli storici legami di Roma con i Balcani occidentali.
  1. L’Italia dovrebbe aderire alla 3SI per continuare a dimostrare il suo sostegno sia alla resistenza dell’Ucraina contro la Russia sia al percorso di adesione della Moldavia all’UE. Meloni continua a sorprendere le altre capitali europee mantenendo il sostegno dell’Italia a Kiev come una priorità del governo, nonostante il condiviso sospetto europeo sulla sua possibile “deriva trumpiana“, che la porterebbe ad accettare un accordo di cessate il fuoco ad ogni costo. Il coinvolgimento dell’Italia in un ulteriore formato di dialogo, che va oltre le relazioni bilaterali o il quadro europeo, confermerebbe l’impegno di Meloni a sostenere l’Ucraina non solo politicamente, ma anche attraverso investimenti e progetti concreti, soprattutto in una futura fase di ricostruzione. L’Italia ha inoltre dimostrato un rinnovato supporto politico nei confronti del percorso di adesione all’UE della Moldavia, già Paese associato della 3SI. Unirsi all’iniziativa costituirebbe per l’Italia un ulteriore strumento per dimostrare questo impegno.
  2. La partecipazione dell’Italia alla 3SI potrebbe migliorare la sua attuale posizione nell’UE, rafforzando le relazioni di Meloni con altre capitali europee, come Varsavia, nonché con paesi come la Germania. Le relazioni italiane con Berlino, partner ufficiale della 3SI, sono state piuttosto gelide negli ultimi anni. Sebbene l’Italia non farà mai parte del Triangolo di Weimar, Roma dovrebbe comunque impegnarsi diplomaticamente con i suoi membri. A tal fine, potrebbe andare oltre le relazioni bilaterali o europee attraverso formati regionali di cooperazione.
  3. Allo stesso modo, l’Italia dovrebbe aderire alla 3SI per evitare di essere isolata dalle forme di cooperazione regionale nel Mediterraneo. Considerando l’attuale impasse nelle sue relazioni geopolitiche con Francia e Spagna, l’adesione alla 3SI rafforzerebbe l’integrazione dell’Italia con gli Stati membri dell’UE, sviluppando politiche di comune interesse regionale. Inoltre, Duda ha annunciato che anche Spagna e Turchia si uniranno all’iniziativa come partner strategici, lasciando l’Italia come unica grande voce meridionale mancante. Evitare tale isolamento è vitale, vista la volontà di Roma di rafforzare la propria presenza in Nord Africa e oltre, divenendo il principale punto di riferimento della regione per l’UE. Pur mirando a raggiungere questo obiettivo attraverso il Piano Mattei, l’adesione alla 3SI contribuirebbe ulteriormente a questo scopo.
  4. La 3SI ha una dimensione transatlantica: gli Stati Uniti, partner ufficiale sin dalla sua creazione, hanno sempre fortemente sostenuto il progetto. Sebbene l’ex Presidente Joe Biden fosse più allineato con la 3SI su come contrastare l‘influenza russa, con Donald Trump tale approccio potrebbe ridirezionarsi per gestire la già tangibile presenza economica e diplomatica della Cina nella regione 3SI, in particolare in Europa orientale e nei Balcani occidentali. Meloni condivide il punto di vista di Trump sulla Cina, confermata nel 2023 dalla decisione di non rinnovare l’adesione dell’Italia alla Belt and Road Initiative. Pertanto, il legame politico tra Meloni e Trump rimane forte, nonostante le questioni relative alla spesa pubblica per la difesa dell’Italia non abbiano ancora raggiunto i target degli Stati Uniti. L’interesse di Trump dovrebbe dunque rassicurare l’Italia sul fatto che l’America stia mantenendo saldamente la 3SI e i suoi obiettivi sotto il proprio ombrello politico.
  5. L’Italia investe molto nello sviluppo delle proprie capacità in materia di energia, connettività e infrastrutture, come dimostrato durante il G7 del 2024 e attraverso il continuo sostegno di Roma al Corridoio India-Medio Oriente-Europa (IMEC).Come ha recentemente sottolineato l’inviato speciale italiano per l’IMEC, la 3SI e IMEC hanno obiettivi allineati: la città di Trieste, situata quasi al centro dei paesi 3SI e di diversi porti italiani, è adatta ad ospitare le aspirazioni infrastrutturali, energetiche e di connettività europee.

* Meloni non potrebbe permettersi un ulteriore isolamento politico dagli alleati europei. Inoltre, la priorità alle relazioni transatlantiche su quelle europee, ed il particolare modo di collaborare con l’UE, confermano la decisione di rimanere fuori dai principali partenariati europei. Ciò non esclude tuttavia che il ruolo geopolitico ed economico dell’Italia in Europa debba essere più forte. L’Italia potrebbe utilizzare la 3SI per influenzare meglio i circoli di cooperazione interni all’UE, come il Triangolo di Weimar, e diventare più visibile nel suo ruolo di leader economico regionale.

Se, per Meloni, l’adesione a pieno titolo sembra troppo impegnativa, forse l’Italia potrebbe agire come Germania e Stati Uniti, iniziando con l’adesione alla 3SI con lo status di “partner” come primo passo.

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