Il trionfo di Matteo Renzi, contro ogni aspettativa

I risultati elettorali in Italia hanno conseguenze sia a livello nazionale che europeo. Queste elezioni sono state considerate da molti non tanto un referendum sull’Europa, quanto un referendum sul Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sottopostosi per la prima volta a giudizio elettorale. 

 Affluenza

L’affluenza ai seggi è stata bassa raggiungendo solo il 58%, ma restando comunque una delle più alte in Europa.

La campagna elettorale

La campagna elettorale è stata incentrata soprattutto su questioni nazionali, piuttosto che sulla politica estera. Tuttavia, si può affermare che i politici italiani hanno parlato molto di più di Europa rispetto alle precedenti campagne elettorali. La proposta del M5S di un referendum sull’uscita dell’Italia dall’euro, il “no euro tour” della Lega Nord e le critiche alle politiche sull’immigrazione alla luce dei fatti di Lampedusa e, in generale, le critiche di destra e di sinistra allo status quo dell’UE, hanno costretto i candidati a dichiarare apertamente quale fosse il proprio modello di Europa. 

Vincitori e vinti

E’ il trionfo di Matteo Renzi. Le elezioni europee sono state un referendum sulla sua leadership, che trova ora la necessaria legittimazione elettorale. I risultati elettorali portano il Partito Democratico (recentemente entrato nel PSE) alla guida della coalizione progressista in Europa. I dati italiani sono quasi inimmaginabili e vanno oltre qualsiasi aspettativa. Prima di ieri, il miglior risultato della coalizione di centro-sinistra è stato il 33% dei consensi raggiunto dal Partito Democratico di Veltroni. Renzi ha ottenuto quasi il 41% dei voti, vincendo in tutta l’Italia, dal Nord al Sud, con ampio margine di vittoria a Firenze e nel centro Italia, ricevendo 3 milioni di voti in più rispetto alle ultime elezioni nazionali.

Il Movimento 5 Stelle è il vero sconfitto di questa tornata elettorale. Ha totalizzato il 21,5%, equivalente a più di 5 milioni di voti, mentre le previsioni davano Grillo come primo partito in Italia. Sembra dunque che ci sia stato molto rumore per nulla.

Forza Italia (PPE) ha ottenuto il 16% dei voti, mentre l’ex alleato, il Nuovo Centro Destra (anch’esso nel PPE) è riuscito a malapena a superare la soglia del 4%. Lo scarso risultato indebolisce la posizione del NCD nel governo di coalizione guidato da Renzi.

La Lega Nord e la Lista Tsipras hanno ottenuto risultati migliori rispetto alle aspettative. La Lega Nord deve il suo successo al leader Matteo Salvini, che ha portato il partito anti-euro (probabile alleato della Le Pen) ad un inaspettato 6%. La Lista Tsipras è riuscita a raggiungere il 4%.

Le elezioni europee hanno sancito anche la morte politica di Scelta Civica di Mario Monti, sostenitrice di ALDE, diventata Scelta Europea in occasione delle elezioni, e che ha ottenuto solo lo 0,7% dei voti.

Si attende ancora il conteggio dei voti degli italiani all’estero, ma la situazione non dovrebbero variare di molto.

Scenari futuri

I risultati elettorali in Italia hanno conseguenze sia a livello nazionale che europeo. Queste elezioni sono state considerate da molti non tanto un referendum sull’Europa, quanto un referendum sul Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sottopostosi per la prima volta a giudizio elettorale. Non essendo stato eletto in Parlamento, sembrava che la Presidenza di Renzi mancasse di legittimità anche in seguito al voto di fiducia ricevuto dal Parlamento. I risultati dimostrano come Matteo Renzi abbia superato il test brillantemente.

Le elezioni sono state anche uno “stress test” per la coalizione al governo, guidata da Partito Democratico e Nuovo Centro Destra. Il PD può ora rivendicare una leadership forte.

Gli esiti elettorali hanno fatto di Renzi il leader progressista più forte a livello europeo. I deboli risultati degli altri partiti membri del PSE in Europa (soprattutto dei Socialisti in Francia), permettono a Matteo Renzi di realizzare il sogno di diventare il nuovo Tony Blair. Renzi avrà molta influenza in Europa e il pessimo risultato di Cameron conferisce al Premier italiano un forte potere di negoziazione con Angela Merkel. Renzi può chiedere, e probabilmente lo farà, una maggiore rappresentanza dell’Italia nelle istituzioni europee (soprattutto con un Presidente della Commissione europea del PPE).

Il sorprendente trionfo, ha conferito a Renzi un mandato forte e una grande responsabilità, in Italia come nell’Europa più euroscettica che abbiamo mai avuto.

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