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IL MONDO OGGI

Riassunto geopolitico della giornata, con analisi e link per approfondire e ricostruire il contesto.

La pace in Colombia, le armi della Francia e le altre notizie di oggi

La rassegna geopolitica della giornata, con link per approfondire e ricostruire il contesto.
a cura di Niccolò Locatelli
Pubblicato il Aggiornato il
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La pace tra la Colombia e la guerriglia delle Farc non è mai stata così vicina. La stretta di mano tra il presidente Santos e il capo guerrigliero Timochenko a Cuba, cui si è aggiunto Raùl Castro, suggella l'intesa sul penultimo punto in discussione: la creazione di un tribunale speciale sui crimini legati al conflitto che dal 1948 insanguina il paese.

"Ciò che sorprende dell’accordo siglato tra Santos e Timochenko non è la formazione del tribunale speciale, ma la flessibilità delle Farc di fronte alla composizione dello stesso e alle possibili pene che potrebbero essere inflitte. Negli ultimi mesi la guerriglia aveva ribadito più volte che non si sarebbe sottoposta alla giustizia dello Stato colombiano e che non avrebbe ratificato un trattato di pace che implicasse la possibile reclusione dei suoi membri. Contro ogni aspettativa, i guerriglieri hanno invece accettato che la maggior parte dei giudici che formeranno il tribunale speciale provenga dalla magistratura colombiana e hanno aperto alla possibilità che i propri membri colpevoli di crimini gravi possano essere condannati alla prigionia.

L’accordo stabilisce che in casi specifici i processi si concluderanno con la reclusione dei colpevoli: un enorme passo avanti per i diritti delle vittime del conflitto e una risposta chiara a chi accusava Santos di voler garantire l’impunità pressoché totale alle Farc. Da chiarire le prospettive di partecipazione politica dei guerriglieri a pace firmata. Il comunicato ribadisce che la guerriglia potrà convertirsi in un movimento politico, ma non stabilisce quali dei suoi membri potranno accedere a incarichi pubblici, né se i membri dell’alto comando condannati a pene alternative possano entrare in politica. Dei dubbi che tutt’ora permangono circa l’accordo finale, questo è forse uno dei più problematici", ci scrive Leonardo Goi.

Per approfondire:

La pace fra Colombia e Farc passa per il sindaco di Bogotá di S. De Cia

Come si combatte in Colombia di A. Sema (dall'archivio della rivista)



L'Egitto acquista dalla Francia le due navi portaelicotteri Mistral originariamente destinate alla Russia (trasferimento bloccato con l'aggravarsi della crisi ucraina). Mosca venderà al Cairo proprio i 50 elicotteri da combattimento Kamov Ka-52 Alligator che avrebbero dovuto operare dalle due portaelicotteri.

"Le Mistral rafforzeranno sensibilmente le capacità militari dell’Egitto, che non ha mai posseduto navi del genere. La Marina egiziana dovrà però sviluppare le capacità necessarie a integrarle nel proprio dispositivo militare. L’intesa al-Sisi-Hollande si muove nel solco della partnership strategica in campo aero-navale: il Cairo ha già acquistato da Parigi una fregata multiruolo Fremm, 4 corvette Gowind e 24 caccia multiruolo Rafale. Oggi Il Cairo fronteggia la minaccia islamista nel Sinai, deve guardarsi dalla polveriera libica ed è impegnato in Yemen nella coalizione a guida saudita contro gli Houthi", ci scrive Alberto de Sanctis.

"La Francia non é l’unico paese europeo ad aver rafforzato i legami con al-Sisi. L’Italia ne ha di piú intensi, perché basati anche su obiettivi politici come la lotta al terrorismo. Questo vale anche per Parigi, che peró tratta direttamente con i padrini arabi di al-Sisi, in primis sauditi ed emiratini con i quali Hollande condivide la linea pro-sunnita in Siria e in Yemen. Roma sta costruendo rapporti economici con il Cairo che forse eguagliano o superano il valore della vendita dei Mistral. Questo aiuta il presidente egiziano su due versanti: la legittimitá interna grazie a questi contatti internazionali aumenta, mentre il rapporto con gli Usa e con il Golfo diventa piú equilibrato grazie alle nuove relazioni con Putin, Renzi, Hollande e la Germania", ci scrive Mattia Toaldo.

Per approfondire:

Il Cairo - Riyad la strana coppia di A. Accorsi e G. Piazzese



Il vertice d'urgenza dei leader Ue sui migranti si è concluso senza un cambio di rotta. I paesi dell'Unione ieri hanno deciso lo stanziamento di circa un miliardo di euro a favore di agenzie che si occupano dei migranti (Unhcr, Wfp, varie agenzie Ue, aiuti agli Stati membri). Alla Turchia - il cui ruolo chiave nel transito di esseri umani in fuga dalla Siria è stato riconosciuto - potrebbe andare un altro miliardo. Si punta ad accelerare la creazione di hotspot per l'identificazione dei rifugiati in Grecia e Italia.

"La crisi siriana ha avverato l’incubo di Ankara di essere trasformata in uno Stato cuscinetto tra i paesi di provenienza dei migranti e la «Fortezza Europa». [...] Il numero di migranti siriani accolti dall’Ue, la cui popolazione è 7 volte maggiore di quella della Turchia, è appena un quarto di quelli che hanno varcato il confine turco-siriano nel solo 2014. [...] Gli aiuti umanitari dell’Ue dall’inizio della crisi siriana ammontano a 3,6 miliardi di euro, nettamente inferiori ai 5,5 miliardi spesi dalla Turchia, la cui economia non raggiunge il 5% di quella dell’Ue", ha scritto per noi Daniele Santoro, che aggiunge: "Erdoğan potrebbe cercare di approfittare della crisi dei migranti per ottenere l'ok europeo (non molto utile, in verità) alla buffer-zone in Siria".

Per approfondire:

La Turchia, cuscinetto tra profughi siriani e fortezza Europa di D. Santoro

I tagli dei paesi europei al World Food Programme via Eu Observer



In Nigeria, l'Esercito ha liberato oltre 200 donne e bambini e arrestato 43 membri di Boko Haram.

"Raramente l'esercito nigeriano riesce a imporsi su Boko Haram. Portare a termine senza nemmeno una vittima civile la liberazione di oltre 200 ostaggi, in gran parte donne e bambini, non deve essere stato facile. Ciò lascia pensare che la milizia al momento dell'incursione si sia data alla ritirata, a conferma di un lento ma progressivo declino da quando le forze di Camerun, Ciad e Niger sono piombate in Nigeria per combatterlo. Abu Bakr al-Shekau ha dovuto ribadire di essere ancora il capo dell'organizzazione e, soprattutto, di essere vivo (ad agosto e pochi giorni fa). Forse la situazione gli sta sfuggendo di mano. Lo dimostrerebbero anche i continui attacchi ai piccoli villaggi del Nord, quasi a nascondere l'incapacità di ingaggiare una battaglia convenzionale con le Forze armate nigeriane", ci scrive Augusto Rubei.

Per approfondire:

Boko Haram: prima secessionisti, poi terroristi di J. de Volder

Il vero problema della Nigeria non è Boko Haram di Ewa Cholewa e Andrea Romoli



Aggiornamenti

Prosegue il viaggio apostolico del papa negli Stati Uniti. Ieri l'incontro con Barack Obama e i vescovi degli Usa, oggi il discorso al Congresso.

"Beneficiato dal voto dei grandi elettori yankee, Francesco a sua volta non li ha però beneficiati, penalizzandoli al contrario nella scelta dei nuovi cardinali e lasciandoli per due turni consecutivi senza nomine. [...]

Il matrimonio tra Bergoglio e gli States, celebrato repentinamente nella Sistina e non consumato, anche se pronubo dell’ascesa di Francesco al soglio, può trovare la sua consacrazione in questo viaggio nuziale di settembre oppure manifestare un vizio di nullità e sciogliersi nel sinodo di ottobre, sui temi e problemi della morale familiare, tanto per rimanere in argomento, dove emergono distinguo e divergenze", scrive Piero Schiavazzi.


Hanno detto

"Signor Presidente, trovo promettente che Lei abbia proposto un’iniziativa per la riduzione dell’inquinamento dell’aria. Considerata l’urgenza, mi sembra chiaro anche che il cambiamento climatico è un problema che non può più essere lasciato ad una generazione futura" - Papa Francesco a Barack Obama


"Stiamo monitorando i rischi per la stabilità finanziaria, ma non li vediamo materializzarsi per il momento. Se lo facessero, lo strumento per affrontarli sarebbe una politica macroprudenziale, non la politica monetaria" - Mario Draghi


"Dobbiamo correggere la nostra politica di porte e finestre aperte" - Donald Tusk

"Di fronte a una grande sfida, l'Europa non può dire: 'Non riusciamo a occuparcene'" - Angela Merkel


Da segnare in calendario

28 settembre: Obama incontra Putin a New York

5 ottobre: Vertice Tusk-Juncker-Erdoğan per cercare di limitare il flusso di migranti verso la Grecia


Anniversari geopolitici

1951: Nasce Ashton Carter, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti


Ha collaborato Federico Petroni. Carta di Laura Canali animata da Marco Terzoni.