European Council, il think tank dei leader europei contro il regime

Tre settimane fa, alla Conferenza di Difesa di Monaco di Baviera, il ministro degli Esteri di un paese dell’ex Urss lo aveva anticipato lucidamente: «Vedrete, Putin aspetterà che passino le olimpiadi di Sochi, poi in Ucraina partirà la repressione finale». Le olimpiadi non sono ancora finite, ma la repressione è già partita. L’Europa si attendeva qualcosa del genere. Poche ore fa più di 30 leader e personalità del mondo politico europeo - tra gli italiani anche l'ex premier Massimo D'Alema - hanno firmato un appello dell’European Council on Foreign Relations per chiedere alla Ue di agire rapidamente per sostenere la popolazione ucraina che si sente così vicina all'Europa. Col loro appello chiedono alla Ue di imporre di sanzioni mirate contro i membri del regime, incluso il divieto dei visti e il congelamento degli asset, qualcosa che la dirigenza Ue sta già pianificando, ma dietro cui si vede adesso anche la forza dei principali centri di ricerca e di alcuni importanti leader nella politica estera dell’Unione. La dichiarazione è stata firmata dai Consiglieri dello ECFR, inclusi ex primi ministri, ex ministri degli Esteri, ex Commissari europei e importanti personalità politiche.

Questa è la dichiarazione dell’Ecfr:

Siamo allarmati dalla sanguinosa repressione perpetrata dal regime ucraino nelle ultime 24 ore. Al Consiglio Affari Esteri (CAE) di febbraio l'UE ha espresso le più profonde preoccupazioni per la persistente crisi politica in Ucraina impegnandosi a "rispondere velocemente ad ogni deterioramento sul campo". Oggi, dinanzi alle decine di persone che perdono la vita per le strade di Kiev a causa della reticenza delle autorità ucraine guidate dal Presidente Yanukovich di costruire un dialogo politico, è tempo per l'UE di affiancare le parole ad un'azione concreta. L'Ucraina non deve essere lasciata sola in questa crisi che sta degenerando in guerra civile.

Chiediamo a tutte le istituzioni dell'UE e agli stati membri di agire contro il regime di Yanukovich responsabile di misure sanzionatorie e di perpetrate la repressione e la violenza. Tutti gli stati membri dell'UE devono utilizzare a pieno i propri poteri per controllare che gli ucraini titolari di beni all'estero agiscano nel pieno rispetto delle leggi locali e dei regolamenti finanziari. Al CAE straordinario che l'Alto Rappresentante Ashton ha convocato per domani si dovrebbe decidere l'imposizione di sanzioni, compreso il divieto di visti e il congelamento degli asset. Dobbiamo sostenere il popolo ucraino che vuole mantenere viva la prospettiva di offrire un futuro europeo ai propri figli.

Stine Bosse - Chairman and Non-Executive Board Member

Erhard Busek - Chairman of the Institute for the Danube and Central Europe

Gunilla Carlsson - Former Minister for International Development Cooperation, Sweden

Massimo D’Alema - Former Prime Minister and Foreign Minister of Italy, President of the Italianieuropei Foundation

Daniel Daianu - Former Finance Minister

José M de Areilza - Secretary General, Aspen Institute España

Aleš DebeljakProfessor and Chair of Cultural Studies, University of Ljubljana

Mikulas Dzurinda - Former Prime Minister and Minister of Foreign Affairs of Slovakia

Joschka Fischer - Former Foreign Minister and Vice-Chancellor

Karin Forseke - Chairman, Alliance Trust Plc.

Lykke Friis - Pro-Rector, University of Copenhagen; former Minister for Climate, Energy and Gender Equality

Timothy Garton Ash - Professor of European Studies, University of Oxford

Carlos Gaspar - Chairman of the Portuguese Institute of International Relations 

Teresa Gouveia - Former Foreign Minister of Portugal

Heather Grabbe - Executive Director, Open Society Institute, Brussels

Istvan Gyarmati - Ambassador, President International Centre for Democratic Transition

Heidi Hautala - Former Minister for International Development, Finland

Sasha Havlicek - CEO & Director, Institute for Strategic Dialogue

Diego Hidalgo - President, FRIDE

Mary KaldorProfessor, London School of Economics

David Koranyi - Deputy Director, Dinu Patriciu Eurasia Center of the Atlantic Council of the United States

Ivan Krastev - Chair of Board, Centre for Liberal Strategies

Sonia Licht - President, Belgrade Fund for Political Excellence

Nickolay Mladenov - Former Foreign Minister of Bulgaria

Dominique Moïsi - Senior Adviser, French Institute for International Affairs

Kalypso Nicolaidis - Professor of International Relations, University of Oxford

Andrés Ortega - Author & journalist; former Director of Policy Planning, Office of the Spanish Prime Minister

Ruprecht Polenz - Former Chairman of the Bundestag Foreign Affairs Committee

Albert Rohan - Former Secretary General of the Austrian Ministry of Foreign Affairs

Daniel Sachs - CEO, Proventus

Aleksander Smolar - Chairman of the Board of the Stefan Batory Foundation 

Ion Sturza - Former Prime Minister of the Republic of Moldova 

Nathalie Tocci - Deputy Director, Istituto Affari Internazionali

Antonio Vitorino - President, Notre Europe and former EU Commissioner

Andre Wilkens - Director Mercator Centre Berlin and Director Strategy, Stiftung Mercator

Karla Wursterova - Executive Director, International Visegrad Fund

 

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3 commenti

  • A Viktor serve un Messia salvatore come lo era stato per Putin quando è stato salvato dalle ire del Dio della Guerra Bush e h afrermato la guerra contro i Discepoli della Georgia.State tranquilli,adesso che hanno il loro Blair faranno ripartire alla grande l’economia che trainerà tutta la Ue e finalmente sarà realtà:”EDEN ITALIA e UE”.Hanno stravinto gli eredi delle prime due Repubbliche,chi ha fatto leva sul pietismo-vittimismo per giustificare le guerre e chi non ha creduto in un Dio immaginario,ai valori Etico-Morali o ai valori effimeri dei Profeti "Budda-Confucio-Maometto-Cristo".

  • Giordano Vecchietti 20 febbraio 2014 alle 09:33

    Sono stato a Kiev a metà dicembre e già da allora notavo una presenza inquietante di gruppi ultranazionalisti di chiara marca minimo fascista che erano ben presenti nella Piazza Indipendenza a fianco di tanta brava gente e forze di opposizione moderate che protestavano compostamente e pacificamente occupando la Maidan a mio parere chiamata Pro-Europa.. ma che in realtà è stata a mio parere anti.Presidente.. ora quei gruppi estremisti ultranazionalisti.. era chiaro già da allora.. si preparavano allo scontro e lo cercavano.. e mai sempre a mio parere saranno disponibili a una qualsiasi forma di accordo perchè hanno bisogno di morti, di martiri per il loro fine politico.. e qui sta la difficoltà dell'attuale situazione, confermata anche dalla ripresa questa mattina degli assalti di detti gruppi al cordone di polizia intorno a Maidan.. e poi è chiarissimo come il sole che l'Ucraina è legata mani e piedi alla Russia che proprio l'altro ieri ha fatto arrivare la seconda tranche di un maxi prestito a sostegno della ormai fallimentare economia ucraina e con la concessione a prezzi stracciati del gas russo. E poi, ci si è mai chiesto quanto costerebbe ai Paesi europei l'ammissione dell'Ucraina nella UE? altro che unificazione della Germania.. senza contare che una buona parte del Paese è pro-Mosca e hanno visto poi come l'Europa tratta i suoi Paesi membri (vedi Grecia)

  • Cosa aspetta l'Onu a dare il via al potente esercito di Dio "Nato & Alleanza Atlantica" di invadere l'Ucraina per esportare la democrazia-libertà-benessere come hanno già fatto con la Serbia,Iraq-Libia?Si ripete lo spettacolo che giustificò la guerra contro al Serbia.Perciò state tranquilli,anche l'Ucraina dovrà entrare a far parte del Paradiso UE.Non succederà niente,ed è per questo che hanno alimentato la ribellione,prima finanziando gli arancioni e poi ...Ormai non ci sono più speranze,la Russia dopo che non è stata capace di difendere i suoi fratelli Serbi, ha dovuto essere salvata dal Messia dalle ire del Dio della Guerra Bush,poi ha dovuto fermare la guerra contro il presidente georgiano Mikhail Saakashvili fedele Discepolo del vero Dio per la dura presa di posizione UE guidata da Sarkozy,perdendo così credibilità e dimostrato di non difendere i suoi fratelli.Proprio per questi motivi sono indespensabili i fedeli Discepoli italiani,perchè,se crollano i sudditi Discepoli politici italiani,i padroni del mondo non potranno più dominare la Globalizzazione e crollerà la Piramide del potere UE fedele burattina,sprattutto non avranno più le marionette da manovrare per far leva sul pietismo vittimismo (stragi,trucidazioni,presunte armi di sterminio di massa).